Tivoli – Sabato 27 gennaio lo slargo davanti l’ingresso dell’ospedale di Tivoli era strapieno di cittadini,
lavoratori della Asl, studenti del corso di laurea in infermieristica, sindaci della valle dell’Aniene. Una
grande partecipazione alla manifestazione promossa da CittadinanzAttiva – Tribunale dei diritti del
malato per chiedere la rapida riapertura dell’ospedale di Tivoli, il potenziamento della Casa della
salute di Palombara e dell’ospedale di Subiaco, per dire BASTA alle politiche nazionali e regionali di
privatizzazione dei servizi sanitari, che non garantiscono il diritto alla salute alle persone in difficoltà.
La coalizione “48 piazze” ha consegnato 1200 firme, che sommate a quelle raccolte da
CittadinanzAttiva portano a circa 7000 le sottoscrizioni della petizione. La raccolta comunque
proseguirà fino al 10 febbraio per dare la possibilità di firmare ai cittadini che non hanno avuto modo
di farlo. Poi verranno consegnate al presidente della Regione Lazio.
Durante la mattinata è giunta la notizia del dissequestro. La Procura di Tivoli ha tolto i sigilli a quasi
tutte le aree poste sotto sequestro per condurre le indagini sull’accertamento delle responsabilità per
omicidio plurimo colposo e incendio colposo. Restano sequestrati i locali della centralina elettrica, dei
gruppi elettrogeni e delle pompe antincendio.
Altra buona notizia è la collaborazione che si è stretta tra CittadinanzAttiva – Tribunale dei diritti del
malato e il Comitato per la riapertura dell’ospedale di Tivoli. Il diritto alla salute riguarda tutti, e tutti ci
dobbiamo unire per raggiungere l’obiettivo di avere al più presto l’ospedale efficiente restituito alla
comunità locale.
L’unico elemento negativo è stato il comportamento del Pd, che si è presentato in forze, ha
monopolizzato gli interventi e ha impedito di parlare a chi voleva evidenziare la strumentalizzazione
della manifestazione e le contraddittorie scelte sanitarie delle amministrazioni regionali a guida Pd.
C’è chi come la coalizione “48 piazze” si mette al servizio dei comitati e chi, come il Pd, considera i
comitati al suo servizio.
Ma andiamo avanti. Dopo il dissequestro quasi totale della struttura, la Asl Rm5 e la Regione Lazio
non hanno più alibi: devono riaprire l’ospedale. Dobbiamo continuare la mobilitazione e la vigilanza
affinché il più presto possibile riaprano il Pronto soccorso e tutti i reparti di diagnosi e cura, con le
attrezzatture mediche e il personale sanitario necessari a farli funzionare come e più di prima, al
servizio della salute di tutti i cittadini della valle dell’Aniene.
Lo ha reso noto:
Il Circolo Sinistra Italiana valle dell’Aniene