Tivoli – Mercoledì 21 dicembre alle ore 15.00, presso Villa d’Este, il direttore delle VILLAE, Andrea Bruciati presenta, con Davide Bertolini, storico dell’arte e responsabile del sito, e Viviana Carbonara, archeologa e coordinatrice dei Servizi Educativi e Didattici, il libro di Maurizio Vanni Biomuseologia. Il museo e la cultura della sostenibilità, edito da Celid, Torino, e terzo libro di una trilogia iniziata quattro anni fa: Il museo diventa impresa (2018) e La nuova museologia. Le opportunità nell’incertezza (2020). Presente all’incontro l’autore, Maurizio Vanni: storico dell’arte, museologo, specialista in marketing museale e docente.
La nuova definizione di museo, ufficializzata a Praga nell’agosto 2022 dall’Assemblea Generale Straordinaria di ICOM – International Council of Museums, avvicina l’istituzione museale alle persone rendendola parte attiva del territorio. Oltre alle funzioni tradizionali, viene evidenziato il carattere sociale del museo in quanto offre un servizio pubblico e protegge un pubblico interesse per tutti i segmenti di una comunità (inclusione e accessibilità). La museologia del presente si concentra, perciò, su progettualità etiche (equità sociale) e responsabili strutturate su piani di crescita sostenibile. I musei sono, tra gli edifici che producono cultura, quelli che hanno un maggior impatto ambientale; di fatto, rimangono in funzione H24. Quasi tutte le strutture museali di recente costruzione hanno assecondato, fin dalla loro genesi, pratiche green che le hanno rese ecocompatibili a impatto zero (o quasi). La vera sfida, però, è quella di ridurre in modo consistente l’impatto di quelli già esistenti: missione non semplice in un Paese come l’Italia dove la maggior parte sono inseriti all’interno di edifici di rilevanza storica. La Biomuseologia, oltre ad affiancare la Biomuseografia nel progettare strutture museali ex novo, ha proprio questa priorità: diminuire drasticamente l’impatto ambientale di strutture storiche rispettando le linee guida del Ministero della Cultura.