A Vivaro Romano l’antico mulino De Angelis torna agli antichi splendori
un simbolo di storia e tradizione rurale che torna a splendere con il PNRR
VIVARO ROMANO – Si sono conclusi nei tempi indicati nel progetto i lavori di restauro e valorizzazione del Mulino De Angelis, uno dei pochi mulini ad acqua di fine ottocento ancora funzionanti in Italia, situato nel comune di Vivaro Romano, nella provincia di Roma.
Questo intervento, realizzato nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), mira a proteggere e valorizzare il patrimonio architettonico e paesaggistico rurale, restituendo alla comunità un importante esempio di architettura storica e tradizione economica locale.
La famiglia De Angelis, custode di questo gioiello architettonico da quasi un secolo, con grande emozione annuncerà il 2 febbraio con il taglio del nastro la conclusione dei lavori: “restaurare un edificio di questo valore storico richiede ingenti risorse. Grazie al PNRR gestito dalla regione Lazio, non solo abbiamo salvato il Mulino, ma lo abbiamo reso un luogo vivo per il territorio e le future generazioni. Questo opificio è parte della nostra storia e della nostra comunità di Vivaro Romano. Era un nostro sogno riportarlo alla sua bellezza originale ma senza il contributo non avremmo potuto affrontare costi così elevati”.
Un restauro tra storia e innovazione
Costruito nel 1867, il Mulino De Angelis rappresenta un autentico testimone dell’economia rurale del territorio e grazie all’intuizione dei suoi proprietari, di partecipare all’”Avviso pubblico per la presentazione di proposte di intervento per il restauro e la valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale da finanziare nell’ambito del PNRR (M1C3), Misura 2 – Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale, Investimento 2.2: -Protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale” finanziato da NextGenerationEU, è stato possibile riportare l’edificio alla sua originaria bellezza.
I lavori hanno incluso: il recupero della facciata storica e delle strutture in pietra, sostituzione del tetto con materiali lignei, rispettando le tecniche costruttive del XIX secolo, rinnovamento degli infissi in legno, mantenendo l’aspetto tradizionale, sistemazione degli spazi esterni per armonizzare l’edificio con il paesaggio circostante e il restauro del portone originale dell’opificio.
Oltre al restauro strutturale, l’intervento ha incluso migliorie per garantire l’accessibilità alle persone con disabilità e l’installazione di impianti ecosostenibili, come caldaie a condensazione e rubinetti a risparmio idrico, in linea con i principi di sostenibilità ambientale.
Un esempio virtuoso di valorizzazione del patrimonio
Il progetto, oltre a tutelare un bene di inestimabile valore storico, stimola uno sviluppo locale sostenibile, accrescendo il senso di appartenenza al territorio. Solo attraverso la valorizzazione del proprio patrimonio rurale, si rafforza l’identità culturale della comunità locale. Il progetto rappresenta un’eccellente pratica di conservazione e valorizzazione del paesaggio, contribuendo a un riequilibrio tra tutela e sviluppo.
“Questo progetto dunque – come spiega la famiglia De Angelis – non è solo un intervento edilizio, ma un’azione culturale che ci permette di tramandare alle future generazioni la memoria del nostro passato e di rafforzare il legame con il territorio.”