Regione Abruzzo – Il mare abruzzese può vantare una qualità eccellente per l’81% delle acque prese in analisi. Quasi il 100% dei tratti monitorati risultano balneabili e lo stato di salute generale del mare è migliorato rispetto allo scorso anno. È quanto emerge dalla relazione annuale sulla qualità delle acque di balneazione pubblicata sul sito dall’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente (ARTA). Il lavoro di controllo e monitoraggio condotto dall’Agenzia scaturisce dalla direttiva comunitaria 2006/7/CE, che stabilisce le regole della classificazione in tutta la Comunità Europea delle acque di balneazione nelle quattro classi di qualità (eccellente, buona, sufficiente e scarsa).
Il rapporto evidenzia come lo stato del mare, nei tratti analizzati durante il 2022, sia complessivamente migliorato rispetto al 2021, facendo registrare negli ultimi anni un trend positivo, graduale e costante, per i parametri presi in esame: le acque nella classe “buona” scendono dal 18% al 10% a vantaggio della percentuale di classificazione “eccellente”. Diminuiscono anche le acque in classe “scarsa” che passano dall’8% al 5%, ma solo in prossimità delle foci di alcuni fiumi che restano sotto stretta osservazione.
Complessivamente, i controlli svolti da ARTA nel 2022, da aprile a settembre, per determinare l’idoneità alla balneazione, hanno confermato altresì la bassa percentuale degli esiti di non conformità che rappresentano un dato esiguo rispetto al totale dei monitoraggi effettuati.
Ulteriore dato positivo emerso dalla relazione, a conferma dell’ottimo stato di salute del mare abruzzese, riguarda la sorveglianza delle microalghe che non ha rilevato fioriture di Ostreoptis Ovata, microalga bentonica che attraverso la produzione di tossine può arrecare danno alla salute umana. Le analisi effettuate da giugno ad agosto dello scorso anno, hanno rilevato una carica di Ostreoptis Ovata pari a zero cellule per litro. In alcuni campioni prelevati ad agosto la ricerca della microalga ha dato esito positivo con cariche però assai poco significative, ossia di molto inferiori ai valori di riferimento a norma di legge.