La notizia della morte di Rossano Caramadre, carabiniere forestale di 53 anni, ieri ha gettato nello sconforto tutti i suoi colleghi ma anche tutte le persone che hanno avuto il piacere di conoscerlo e di lavorare con lui.
Caramadre è stato trovato morto in caserma. Sono ancora in corso le indagini per ricostruire le ultime ore della sua vita ma la tesi accreditata è che si sia tolto la vita. Probabilmente con la sua pistola, trovata vicino al corpo.
Caramadre era in servizio alla caserma di Picinisco, in provincia di Frosinone. Faceva parte dei militari del reparto Parchi e per questo, dal versante laziale, arrivava spesso in Abruzzo per lavorare soprattutto nei centri della Marsica, in cui si sorvegliano gli animali problematici e confidenti.
È stato fatto di tutto per salvarlo ma all’arrivo dei soccorsi purtroppo non c’era più nulla da fare. Lascia la moglie e due figli. E lascia in eredità a chiunque lo abbia conosciuto il suo amore per la montagna, il rispetto per gli amici e la passione per la sua divisa.
Non appena si è diffusa la notizia della sua morte, sono stati tanti i messaggi lasciati sulla sua bacheca Facebook, ognuno che racconta qualcosa in più di una persona davvero apprezzata da tutti.
“Qualche giorno fa hai pubblicato questa bellissima foto… Forse perché, oltre alla sua bellezza, rappresenta anche il tuo lavoro oppure perché nella tua mente avevi già idea di entrare a fare parte di quel cielo. Si Rossano Caramadre perché per chi ha avuto l’onore di conoscerti in questa vita terrena non può fare a meno di dire che sei stato una bella stella! Sempre sorridente e gentilissimo nei modi ed ora volata lassù. Forse da oggi in poi quando andrò in montagna avrò un’angelo custode che in qualche situazione difficile mi aiuterà. Mi rimane inoltre un rammarico! abbiamo parlato sempre di fare qualche escursione insieme e che ora fisicamente non possiamo fare più ma spiritualmente credo che da oggi in poi mi accompagnerai nelle mie! Buon viaggio Grande Amico! Veglia sulla tua famiglia e su tutti noi che ti conoscevamo!”, scrive un amico.