Vicovaro – Acque agitate nella politica vicovarese. Prime rogne per la neo insediata amministrazione a guida del sindaco Nello Crielesi. L’ex sindaco Fiorenzo de Simone ed attuale capo dell’opposizione annuncia di aver presentato al Tar Lazio la richiesta di annullamento del voto di giugno.
“Oltre all’esame delle condizioni di eleggibilità, candidabilità e compatibilità degli eletti – durante il Consiglio Comunale del 26.06.24 – spiega in una nota Fiorenzo De Simone – è stata contestata in particolare la posizione di un consigliere (omissis) e lunedì mattina la stessa è stata segnalata alla Prefettura di Roma e all’ANAC (Agenzia Nazionale Anticorruzione) – nei primissimi giorno dopo il voto, per curiosità e scrupolo, dalla presentazione delle liste alla proclamazione degli eletti, abbiamo ritenuto opportuno ricontrollare i documenti prodotti e verificare la correttezza dell’intero processo elettorale.”
De Simone sostiene che i moduli utilizzati per la raccolta delle firme dei sottoscrittori di lista non siano conformi ai dettami di legge.
“ovvero- spiega de Simone sui social – sono privi di collegamenti sostanziali (timbri lineari, firme, numero progressivo prestampato dei fogli e delle sottoscrizioni, ecc.) che possano oggettivamente rendere l’idea di un documento sostanzialmente unico con la parte contenente il simbolo e la lista dei candidati alla carica di Sindaco e Consigliere Comunale, non sono legati ad essa nemmeno con la mera “spillatura”, senza che ciò possa ritenersi un mero formalismo, in quanto tali requisiti sono funzionali a garantire l’interesse superiore ad una trasparente e corretta competizione elettorale.
Cosa significa? Le firme dei sottoscrittori contenute nei moduli non conformi avrebbero dovuto essere annullate, le firme raccolte e valide sarebbero scese sotto il numero minimo (30) e la Lista di Nello Crielesi avrebbe dovuto essere ricusata; lasciando in corsa solo quella a sostegno del Sindaco uscente.
Cosa fare? Superato lo sgomento per l’ingiustificabile “distrazione” della Commissione competente e per l’ennesima prova di sciatteria ed inadeguatezza da parte di chi oggi ha sulle spalle il peso di una intera Comunità, appurata con certezza la palese ed insanabile violazione di legge, abbiamo deciso di contattare dei bravi avvocati e fare ricorso al TAR del Lazio.
Cosa succede? Della violazione delle norme siamo certi. Dell’esito del ricorso al TAR, visti i numerosi precedenti favorevoli, abbastanza. In caso di insuccesso, abbiamo già deciso di proseguire la nostra battaglia anche presso il Consiglio di Stato; dove i precedenti favorevoli sono la quasi totalità dei casi sollevati.
Con i tempi supplementari (TAR) ed eventualmente i calci di rigore (Consiglio di Stato), la partita dell’8 e 9 giugno 2024 si riapre e il risultato potrebbe cambiare radicalmente.
Nessun accanimento o insano desiderio di sovvertire il risultato elettorale ignorando le scelte compiute dagli elettori: la responsabilità di quanto accaduto e di quello che potrebbe ancora accadere è solo di chi ha compilato male i moduli per la raccolta delle firme, palesemente violato le norme e compromesso il risultato determinato dalle urne (nel caso specifico si tratta dei moduli autenticati da altro consigliere …omissis).
Considerato che a parti invertite avrebbero mobilitato l’esercito e chiesto l’intervento dell’ONU, per il rispetto che si deve alle 1065 persone che hanno scelto la nostra Lista (praticamente la metà degli elettori che hanno partecipato al voto), abbiamo il dovere di andare fino in fondo, qualsiasi possa essere l’esito finale del procedimento appena avviato.
Ai giudici, che dovranno decidere, e ai posteri, cioè ai cittadini, che dovranno valutare persone e fatti, l’ardua sentenza.”