Tivoli – Una sentenza che farà discutere è stata emanata dal Tribunale di Tivoli frutto di un procedimento giudiziario che va avanti già da diversi anni e trae origine da una richiesta di risarcimento danni promossa da «Acque Albule spa» dall’attività, appunto, dei «laghetti del Barco». Nel provvedimento del Tribunale viene ordinata l’immediata cessazione dell’attività di balneazione e comunque di qualunque altra attività che comporti lo sfruttamento abusivo delle acque che affiorano in superficie. Ed i risarcimenti sono a cifre grosse: 720 ventimila euro oltre ad interessi legali per ciascun anno di attività. La sentenza è del 7 luglio u.s. e per effetto della quale, a tutte le attività di balneazione diverse da Acque Albule, si proibisce dunque ogni utilizzo dell’acqua solfurea. Questo in ragione di una concessione esclusiva che la stessa società ha fatto valere e che sono stati ritenuti determinanti in relazione all’orientamento di decisione del giudice Francesca Coccoli.
La sintesi della sentenza che comunque non è definitiva propone inevitabilmente la questione centrale: circa la gestione di una risorsa pubblica come l’acqua.