Carsoli – L’ultimo post su Facebook è del 23 dicembre, Enzo D’Urbano scrive gli auguri di Natale, un Natale difficile per lui. E’ l’ultima comunicazione social poi una evoluzione repentina di una malattia che da tempo lo affliggeva e che ha sopportato con un coraggio esemplare.
Enzo D’Urbano si è spento questa sera presso l’Ospedale Civile di Avezzano all’età di 66 anni. Il professore, l’amico, il cultore del territorio, la forbita penna di un giornalista che ha saputo dare imprimatur di cultura a Pereto, alla Piana del Cavaliere, ed in tutta Italia con il Premio Hombres, nato a Pereto e poi diventato itinerante.
Amante della schiettezza, della convivialità e dell’amicizia, si è fatto apprezzare da tante generazioni di studenti, e ha profuso un impegno ultratrentennale per questa terra che ha tanto amato. Originario di Perano in provincia di Chieti Enzo D’Urbano è stato amministratore comunale a Pereto, membro dell’associazione “Borghi autentici d’Italia”. Amava il particolare, il saper cogliere quei dettagli che nei piccoli borghi fanno la differenza. E poi l’impegno con il cammino di San Pietro, con la rivista cartacea Hombres, e di una molteplicità di iniziative che lo hanno visto protagonista indiscusso.
Amante anche della buona tavola, del voler preparare cose buone per la soddisfazione del palato. Determinato, realista, e dotato di una immensa cultura che ha acquisito con i continui studi ed approfondimenti. Non ha mai smesso di studiare. Di scrivere. Di fare. Ha conosciuto ed incontrato tantissima gente, e a ciascuno ha lasciato un segno.
Le istituzioni locali, tutti gli amici di ogni dove si stringono intorno ad Angela, alla sua famiglia che ha tanto amato.
Ebbi a conoscere Enzo D’Urbano quando venne nella Piana del Cavaliere, tantissimi anni fa. Condividevamo la passione per la scrittura, elemento di congiunzione che ci ha tenuto sempre legati e sempre in contatto. Sempre un rispetto reciproco forte e proficuo. L’ultima volta che l’ho avuto al fianco è stato lo scorso 11 dicembre 2021 presso la sala Consiliare del Comune di Carsoli dove abbiamo presentato il libro “Storie italiane sotto cieli stranieri” di Roberta Rubini.
Era al mio fianco, ed in questa sua ultima occasione pubblica dove la cultura era protagonista, ci ha regalato un intervento appassionato, con dati sul territorio e sul fenomeno dell’emigrazione, ed uno spaccato esaustivo di alto livello. Ho avvertito in lui la voglia di continuare, quel suo scusarsi per indossare il cappello, a causa della malattia che da tempo lo ha colpito, era il segno del rispetto verso gli altri, il realismo di affrontare una patologia senza nascondere, senza nascondersi e con la voglia di combattere e di andare avanti.
Ho moderato personalmente questo evento, l’ho avuto al fianco per l’ultima volta, ed ho sentito la necessità di rendergli onore come la situazione consentisse di fare, e come tutto il tavolo di relazione ha saputo fare. Gli sono state affidate le conclusioni. Ubi maior minor cessat, gli ho sussurrato all’orecchio.
Ed è stata quella l’ultima volta. Caro Enzo D’Urbano, non potrai essere dimenticato, mai. Questo territorio che ti ha visto protagonista, impegnato nelle battaglie per ottenere sempre qualcosa, perde molto con la tua scomparsa.
Sei stato parte integrante e sostanziale di una realtà amplissima: la Piana del Cavaliere che hai amato nella sua interezza e nelle sue peculiarità.
Come giornalista, farò in modo che il tuo nome non venga dimenticato, come amico ti piango mentre sto scrivendo questo articolo, e come è giusto che sia.
Ora sei nell’altra dimensione, se puoi illuminaci da li’. A presto rivederci.Con amicizia e stima, Daniele Imperiale