L’AQUILA – “A fronte di 80 milioni di euro disponibili per gli investimenti di ‘grande dimensione’, vale a dire quelli superiori a 20 milioni di euro, sono arrivate 15 domande per oltre 600 milioni. Di queste ben 9 riguardano l’Abruzzo e, in particolare, 5 il cratere 2009 per oltre 200 milioni di investimento, e 4 il cratere 2016 per ulteriori 200 milioni. Ben il 67% dei progetti di investimento riguarda dunque il territorio abruzzese”.
Lo rende noto l’assessore regionale Guido Liris, che detiene tra le altre anche la delega al cratere sismico, a proposito dei primi due bandi per gli aiuti alle imprese nei crateri sismici del 2009 e del 2016, parte degli 1,78 miliardi stanziati con il fondo complementare del Pnrr destinato al rilancio economico e sociale delle aree colpite dai terremoti.
“I dati messi a disposizione del commissario alla ricostruzione del terremoto del centro Italia Giovanni Legnini – fa osservare Liris – dimostrano chiaramente l’inconsistenza degli allarmi lanciati qualche mese fa da alcuni consiglieri ed esponenti politici di opposizione in ordine al rischio che avrebbero corso alcuni comuni dei crateri sismici 2009 e 2016 per il loro mancato inserimento nella cosiddetta Carta degli Aiuti a finalità regionale. Secondo le loro argomentazioni il mancato inserimento avrebbe determinato uno svantaggio competitivo dei territori abruzzesi rispetto a quelli delle altre regioni dell’Appennino centrale colpite dal sisma e che le imprese avrebbero conseguentemente indirizzato gli investimenti altrove per ragioni di convenienza legate alla maggiore contribuzione pubblica. Tesi fortemente smentita a suo tempo dal presidente Marco Marsilio ed oggi implacabilmente sconfessata dai dati resi pubblici dalla Struttura commissariale”.
“Nessun investimento di ‘grande dimensione’ – aggiunge Liris – è stato invece proposto in Umbria, nonostante l’inserimento di tutti i suoi 15 comuni colpiti dal sisma nella propria Carta di Aiuti, mentre il Lazio fa registrare 92 milioni e le Marche, che ricordo essere la regione maggiormente colpita con 87 comuni nel cratere sismico, raggiungono appena 200 milioni. Anche i progetti di investimento di ‘media dimensione’ confermano il trend che vede l’Abruzzo protagonista con 22 domande per circa 90 milioni, su 63 progetti presentati per 325 milioni di euro di investimenti proposti. Il tempo è galantuomo e i dati confermano che le imprese orientano i propri investimenti sulla base di dati oggettivi e non di proclami al vento”.