Tivoli– La Giunta comunale riunita questa mattina a Palazzo San Bernardino ha dato il via libera alla proposta di ‘Riqualificazione dell’area Stacchini e realizzazione di un polo logistico nel Comune di Tivoli, presentata dalla società Polverifici Giovanni Stacchini Srl’. La delibera riguarda il recupero e lo sviluppo dell’area di via Cesurni (circa 65 ettari) utilizzata in passato come fabbrica di esplosivi e di ordigni bellici, trasformata nel tempo in un accampamento abusivo di famiglie di etnia rom (che l’amministrazione fece sgomberare nel 2014) e in una enorme discarica a causa dell’abbandono incontrollato di rifiuti di varia natura, tra cui pneumatici, materiali inerti provenienti da demolizioni edili, elettrodomestici, autoveicoli, ecc., aggravando così la già compromessa situazione ambientale. A partire dal 2018 la società ‘Polverifici Giovanni Stacchini srl’ ha proposto all’amministrazione comunale un programma di riqualificazione e sviluppo che prevede la realizzazione di un insediamento di natura produttiva, destinato ad accogliere un complesso logistico in grado di produrre un indotto occupazionale di circa 400 addetti.
L’amministrazione comunale nel dare seguito all’azione già intrapresa nel 2018 con la delibera approvata oggi intende proseguire verso un percorso che vede la dichiarazione di rilevante interesse pubblico come presupposto fondamentale per la successiva delocalizzazione del sic dell’habitat naturale sic ‘Travertini e acque albule’ e la conseguente realizzazione del polo logistico.
“Un progetto rilevante per l’amministrazione comunale, che unisce insieme la riqualificazione del territorio e il suo sviluppo”, commenta il sindaco Giuseppe Proietti. “Un’area di 65 ettari che sei anni fa era ancora occupata da 550 persone di etnia rom che ‘sopravvivevano’ tra vere e proprie colline di rifiuti ingombranti. Proprio su questo terreno in passato erano disseminate le varie strutture (casematte, vasconi) all’interno delle quali erano conservati gli esplosivi, che hanno probabilmente inquinato notevolmente il terreno. Sull’area vive un lichene, all’origine dell’apposizione di un vincolo comunitario (sic), che ha trovato un habitat ideale su un terreno interessato dalle acque sulfuree e dalle formazioni litiche di travertino. Il progetto”, prosegue il sindaco, “è d’iniziativa privata con risvolti d’interesse pubblico, in quanto si procederà con la riqualificazione e il risanamento dell’area. A tale scopo è in corso di esecuzione un progetto di caratterizzazione dei rifiuti che dovranno essere rimossi. Il progetto prevede il mantenimento del lichene su una parte della superficie che sul piano regolatore è a destinazione agricola; mentre sulla parte rimanente, che è area industriale sul Prg, prevede la realizzazione di un polo logistico direttamente collegato all’autostrada e che creerà diverse centinaia di posti di lavoro”.
“Siamo a un punto di svolta per il recupero dell’area Stacchini”, è il commento dell’assessora all’Ambiente Eleonora Cordoni. “L’amministrazione comunale, conscia delle problematiche insistenti sull’area, dal 2018 ha avviato una serie di iniziative per risolvere, contemperando l’interesse alla riqualificazione del sito con la necessaria tutela ambientale per la conservazione dell’habitat naturale sic ‘Travertini Acque Albule’. Il coinvolgimento degli enti sovraordinati e il proficuo confronto ha portato a definire una soluzione condivisa che vedrà nel futuro prossimo anche l’interessamento della Comunità europea”. Soddisfazione sull’approvazione della delibera è stata espressa dalla consigliera del sindaco per il recupero e la rifunzionalizzazione produttiva, Maria Ioannilli: “È un passo avanti fondamentale verso la soluzione di un problema annoso, non si può non concordare con la decisione della Giunta, un risultato che spero si trasformi presto in una delibera di Consiglio, primo passo atto propedeutico all’avvio finalmente della bonifica”.