Roma, 10 aprile 2025 – Presso la storica sede della facoltà di medicina e psicologia di Sapienza, nel cuore di San Lorenzo a Roma, si è tenuta “Welcome Girls”, una giornata dedicata a come lo sviluppo di carriera viene vissuto dalle donne, in grado di coinvolgere oltre 200 studentesse e studenti di diverse Facoltà.
Più che parlare di quali siano gli ostacoli strutturali, – la consolidata disparità di genere, la scarsezza dei supporti alla maternità, la pressione culturale sulle donne a compiere alcune scelte, le preferenze nelle assunzioni verso candidati uomini- che sono comunque stati evocati nello sfondo della discussione, si è voluto riunire studiose e manager aziendali per discutere sugli aspetti psicologici che organizzano i processi decisionali, la capacità progettuale, e le strategie di donne e ragazze nell’avvio, nella transizione o nell’upgrade di carriera.
Obiettivo della giornata è stato quello di mettere sotto osservazione, discutere e superare i limiti che le donne interiorizzano a partire dalle caratteristiche del mercato e che impattano negativamente su decisioni, progetti e strategie. In altre parole, non parlare di ciò che non può essere direttamente modificato, ma discutere di ciò che è nella possibilità delle donne di rivedere e modificare attivamente.
La mattina è stata dedicata alla condivisione di storie di difficoltà e di successo, con la testimonianza diretta di donne che hanno sviluppato posizioni “top” all’interno delle proprie organizzazioni, pubbliche e private. In particolare, è stato prezioso il contributo di Marie Madeleine Gianni, presidente di BET SHE CAN, – Fondazione che accompagna la crescita delle giovani donne (8-12 anni) offrendo strumenti per sviluppare consapevolezza di sé e delle proprie potenzialità. Investiamo su di loro, come agenti e leve del cambiamento di tutte e tutti – che con il suo intervento “Booksmart e Streetsmart” ha confrontato il pubblico sugli errori e le ingenuità che spesso si compiono nella costruzione e l’avvio del proprio progetto di carriera.
Nel corso dell’incontro sono stati esaminati diversi contributi sul tema della condizione occupazionale delle donne laureate, tra cui i dati forniti dai servizi per le pari opportunità, il rapporto AlmaLaurea e un recente studio condotto presso il Dipartimento di Psicologia Dinamica, Clinica e Salute dell’Università Sapienza di Roma, sotto la supervisione della professoressa Viviana Langher – docente di Psicologia Clinica e consigliere dell’Ordine degli Psicologi del Lazio. Lo studio ha analizzato alcune dimensioni psicologiche legate allo sviluppo di carriera, evidenziando significative disparità di genere: le giovani donne tendono ad avere una minore fiducia nelle proprie capacità di problem solving e nella gestione emotiva, una maggiore dipendenza dalla qualità delle relazioni interpersonali e una scarsa propensione al confronto sociale, che potrebbe ostacolare la competitività. A queste criticità si aggiungono, secondo un’ulteriore indagine qualitativa condotta nel medesimo contesto, anche strategie professionali potenzialmente penalizzanti, emerse dai testi redatti da studentesse, come la mancata valorizzazione dei propri punti di forza, una visione della carriera come dinamica di potere e sottomissione, e una limitata inclinazione alla costruzione di reti collaborative.
Nel pomeriggio, l’attivazione di gruppi di empowerment femminile ha offerto uno spazio di confronto e rielaborazione dei vissuti emersi, con l’obiettivo di promuovere una maggiore consapevolezza dei processi psicologici che influenzano le scelte professionali.
Al termine della giornata, tra le raccomandazioni emerse, sono state evidenziate la promozione di attività, anche interne ai percorsi universitari, che rafforzino la fiducia nella propria capacità di problem solving, le capacità esploratorie del mercato e delle relazioni professionali, compresa l’individuazione di un mentore, fino alla costruzione di una vera e propria rete professionale anche tramite l’uso di tecniche espressive ed esploratorie quale il Role playing. Il confronto con professionisti che intervengono nei processi di selezione, come gli HR, dovrebbe incoraggiare le studentesse universitarie ad una esposizione ai processi chiave dell’ingresso nel mondo del lavoro.
Stefania (Neolaureata in Psicologia clinica):” È stata un’esperienza piacevole, molto stimolante e direi… unica! D’ora in avanti mi impegnerò ad accogliere con piacere la sfida (…) riguardo il capire i propri talenti, fare rete ed infine… usare LinkedIn! “
Marie-Madeleine Gianni (Presidente BET SHE CAN): “Una giornata ricca di energia, esperienze condivise e testimonianze sincere. Nel pomeriggio, attività hands-on in piccoli gruppi di studentesse: mani in pasta, cuori aperti. È emersa con forza la necessità di accompagnare meglio le giovani laureate nel passaggio dal mondo accademico a quello professionale. Con BET SHE CAN, crediamo che si possa. Anzi: Bet we can!”
Viviana Langher (Docente di psicologia clinica in Sapienza e consigliere dell’Ordine degli psicologi del Lazio): “Welcome Girls è stato un momento ricco di stimoli e confronti utili per integrare e potenziare il percorso che offriamo oggi alle nostre studentesse. L’obiettivo è aiutarle a rafforzare la fiducia nelle proprie capacità di problem solving, di esplorazione del mercato e delle relazioni professionali, fino alla costruzione di una rete e all’individuazione di mentori. Con l’auspicio che questa iniziativa possa presto estendersi anche alle altre Facoltà della Sapienza.”
Veronica (Laureata in Psicologia clinica e conduttrice di uno degli atelier pomeridiani): “Ho capito che non sono sola; che il contatto con il mercato del lavoro non è solo mio ma di tutte, “nostro”; che posso parlarne liberamente e che di fronte posso trovare qualcuna che non solo mi ascolterà, ma condividerà la mia stessa esperienza.