Roma – Il 19 aprile alle ore 12:00 , presso l’ Accademia di Spagna a Roma , sarà presentata la prima edizione di UnArchive Found Footage Fest , il festival internazionale dedicato agli orizzonti creativi del riuso delle immagini d’archivio, in programma a Roma dal 3 all’8 maggio 2023 .
Il festival, ideato dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico , nasce da una riflessione sulla funzione degli archivi audiovisivi e cinematografici nello sviluppo dell’arte, della cultura e degli immaginari contemporanei. Il suo intento è quello di raccogliere e mostrare opere che, a partire dal riuso delle immagini – la pratica del found footage – sperimentano forme e linguaggi in modo libero, sinergico, anche spericolato, interrogandosi sul senso e la funzione degli archivi, suggerendo letture critiche e consapevoli del nostro presente.
In un momento storico in cui il riuso delle immagini nutre orizzonti cinematografici di grande sperimentalità, creare nuove opere partendo da frammenti d’archivio catalizza la ricerca espressiva di cineasti e videoartisti, animatori e performer, archivisti e curatori d’arte, in una contaminazione di linguaggi e pratiche capaci di dar vita a sorprendenti forme filmiche. Una rivoluzione estetico-tecnologica in cui il found footage assume sempre più le caratteristiche di un’esperienza pervasiva e multiforme, in grado di sollevare nuovi interrogativi sul significato delle immagini e sul loro rapporto con la storia e con la memoria.
La direzione artistica del festival è affidata ad Alina Marazzi, regista che fin dal film Un’ora sola ti vorrei ha dato l’avvio ad una nuova e moderna riflessione sul riuso dei materiali d’archivio, e a Marco Bertozzi storico del cinema e regista a sua volta, autore di ricerche importanti sul documentario e sulle teorie e pratiche del found footage.
Sono 100 le opere – tra lungometraggi, cortometraggi, istallazioni, loop audiovisivi e live performance – che compongono la manifestazione. Numerosi ospiti internazionali accompagneranno le loro opere in un dialogo aperto con il pubblico.
Le giornate del festival saranno arricchite anche da panel e tavole rotonde con artisti, curatori, studiosi e addetti ai lavori, realizzati in collaborazione con numerose realtà e istituzioni del mondo degli archivi audiovisivi.
Un programma articolato che sarà presentato presso alcuni spazi significativi nel cuore di Roma, a Trastevere: le tre sale del Cinema Intrastevere ospiteranno le proiezioni di film; l’ Alcazar sarà dedicato alle performance audiovisive dal vivo, l’ Accademia di Spagna a Roma ospiterà i panel e le tavole rotonde e, nell’adiacente e prestigioso Tempietto del Bramante , le installazioni artistiche.
Giurie e premi
La giuria del concorso internazionale, composta dall’artista e cineasta Rä di Martino , dallo studioso canadese Laurence McFalls e dalla montatrice Ilaria Fraioli , assegnerà il premio UnArchive, il premio al miglior lungometraggio e il premio al miglior cortometraggio.
Gli stessi riconoscimenti saranno assegnati da una numerosa giuria di studenti provenienti dalle università romane, presieduta dal regista Daniele Vicari .
Il nome e l’origine del festival
Il termine “ unarchive ” (mutuato dal linguaggio informatico, letteralmente “disarchiviare”) rappresenta il comun denominatore di alcune iniziative promosse nel corso degli anni dalla Fondazione AAMOD in campo formativo e produttivo, volte al riuso del cinema d’archivio, inteso non solo come documento storico (secondo l’interpretazione più diffusa del cosiddetto “repertorio”), anzi soprattutto come materia cinematografica viva, capace di produrre significati nuovi e ulteriori in relazione a concezione filmiche diverse da quelle originarie.
Il Festival UnArchive Found Footage Fest nasce dalla riflessione e dall’esperienza attorno a queste iniziative, come occasione internazionale di conoscenza, incontro e confronto attorno alle diverse esperienze legate al riuso creativo delle immagini.
UnArchive Found Footage Fest
È ideato e prodotto dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico
con il sostegno del MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo
in collaborazione con Archivio Luce