L’Aquila, 21 aprile 2023 – Esprimo soddisfazione per il nuovo parere della Soprintendenza successivo alla sentenza del Consiglio di Stato che pone fine al lungo periodo di incertezze e permette la realizzazione della cosiddetta variante del Cermone. L’opera di variante alla SS80, nel suo insieme, venne decisa nel 2009 su mia proposta (all’epoca partecipai per il Comune a un tavolo per la viabilità del G8) e nella prima fase vennero eseguiti dal Provveditorato OOPP i lavori della tratta viaria che va dalla scuola della guardia di finanza sino alla rotatoria a ridosso della scuola edile. Già in quel tempo mettemmo a terra la prosecuzione della strada per consentire di aggirare l’antico teatro di Amiternum e ricongiungerla alla SS260. Era questa la premessa per realizzare il grande progetto strategico del ‘parco archeologico di Amiternum‘ con, al suo interno, il ‘parco didattico del fiume Aterno‘: uno degli assi portanti nella stesura del nuovo PRG rimasto lettera morta.
Infatti, l’attuale tratta dalla rotatoria di San Vittorino fino a quella del Cermone (diramazione Preturo) taglia in due l’area archeologica di Amiternum, separando nettamente il teatro dall’anfiteatro. Con la realizzazione di questa bretella è ora possibile ricongiungere i due punti di maggiore interesse archeologico, creando un unicum e facilitando la fruizione dell’area nel suo complesso. Un risultato importante. Ma non bisogna fermarsi qui, perché l’attuale tratta davanti al teatro dovrà esser resa pedonabile e ciclabile; più ancora bisogna far decollare il ‘parco archeologico’. L’opportunità l’ha fornita il Pnnr ma non è stata colta. Ora stando alle notizie di stampa, è ancora possibile confidare su questo per via della rimodulazione di alcuni progetti che in ambito nazionale non vedranno la luce.
Lascio immaginare le potenzialità di un simile progetto: il ‘parco archeologico’ e il vicino ‘parco didattico fluviale’ potrebbero anche attivare posti di lavoro in linea con il piano ‘Next Generation EU’, nato per riparare i danni economici e sociali causati dall’emergenza sanitaria, di cui il Pnnr è lo strumento che traccia gli obiettivi per gli investimenti che l’Italia intende realizzare per attenuare l’impatto economico e sociale della pandemia e rendere l’Italia un Paese più equo, verde e inclusivo, con un’economia più competitiva, dinamica e innovativa; un progetto che metterebbe al centro anche la nostra Università, che da tempo ha avviato importanti scavi e studi proprio in quest’area archeologica.
Confido in una azione rapida del Consiglio comunale, affinché la richiesta di fondi destinati a un importante progetto di valorizzazione dell’area archeologica e di riqualificazione del territorio circostante possa entrare nella programmazione del Comune. Ne nascerebbe un grande ‘polmone’ culturale, ambientale e turistico: un respiro strategico per San Vittorino, Preturo e Arischia, ma anche per Pizzoli e Scoppito e per l’intera città.
Un particolare ringraziamento va al compartimento Anas e all’ing. Antonio Marasco, responsabile della struttura territoriale Abruzzo e Molise
Pietro DI Stefano ex assessore alla ricostruzione e pianificazione del Comune di L’Aquila