ROMA – Con la Determinazione dell’Ufficio speciale per la Ricostruzione del Lazio (Usr), da ieri 29 febbraio, sono iniziati i lavori per la rimozione, il trasporto e lo smaltimento delle macerie di Palazzo D’Antoni.
Lo storico palazzo di corso Umberto I, crollato dopo il sisma del 2016, è stato per lungo tempo sotto sequestro dalle autorità Giudiziarie. Ed ora, con l’emanazione dell’ordinanza di dissequestro, l’USR Lazio ha potuto finalmente procedere con l’affidamento dei lavori.
Con la determina a firma dell’USR Lazio, dopo l’identificazione dei siti per lo smaltimento e l’urgente necessità nel rimuovere le macerie, si è infatti potuto intervenire per garantire una corretta messa in sicurezza. Una volta rimosse e smaltite tutte le macerie si provvederà a partire con una progettazione e con le indagini geologiche.
«La ricostruzione di Amatrice va avanti e questa è la dimostrazione. Con la rimozione di queste macerie, che dovrebbero concludersi nel giro di pochi giorni, consentiremo la partenza del “Super cantiere”; un ambizioso progetto portato avanti dal lavoro sinergico tra USR Lazio, il Comune di Amatrice e il commissario Straordinario al Sisma 2016, che permetterà la contemporanea cantierizzazione di diversi interventi di ricostruzione pubblica e privata». Lo ha dichiarato l’assessore ai Lavori pubblici, alle Politiche di ricostruzione, alla Viabilità e alle Infrastrutture, Manuela Rinaldi.
Inoltre, tra qualche settimana, appena sarà ottenuto il parare favorevole della Soprintendenza, saranno rimosse anche le macerie della chiesa di San Giovanni. E nei prossimi giorni sarà sottoscritto, con la Prefettura di Rieti, il Protocollo d’intesa per la regolarità e la sicurezza del lavoro nel “Super cantiere” del centro storico di Amatrice, che servirà a ottimizzare le attività relative alle misure per la salute e la sicurezza dei lavoratori nei cantieri.
«Un lavoro importante – ha spiegato l’assessore alla Ricostruzione della Regione Lazio – quello portato al termine dall’Ufficio speciale per la ricostruzione del Lazio, e per questo ringrazio tutti i tecnici per il loro lavoro svolto. Lavorare su delle rimozioni, come quella di Palazzo D’Antoni, non è facile sia da un punto di vista amministrativo che di gestione. Ma il nostro staff, che ha cuore la ricostruzione post Sisma 2016, ogni giorno ci mette in condizione di regalare nuovi spazi per il rilancio di Amatrice e delle aree del cratere».
«Dopo anni di immobilismo e dopo un lavoro incessante, già dalla prossima primavera si inizierà a vedere la ricostruzione di questo territorio che nel 2015 era censito tra i borghi più belli d’Italia e che nel 2016 è stato completamente distrutto dal terremoto. Per questo stiamo lavorando alacremente per ridare agli abitanti di Amatrice, una nuova città sicura, sostenibile, innovativa e rispettosa dai valori storici ed architettonici e che li possa rendere orgogliosi di vivere in uno dei borghi più belli dell’Appennino centrale» ha concluso l’assessore Rinaldi.