Roma – I cittadini romani potranno ancora avvalersi delle edicole per ottenere i certificati anagrafici e di stato civile. È stata infatti rinnovata la convenzione triennale con le associazioni di rappresentanza dei rivenditori di quotidiani e periodici.
In coerenza con le modalità suggerite dal Ministero dell’Interno, così come ulteriormente declinate dal Data Protection Officer di Roma Capitale, si prevede che la richiesta possa pervenire dai residenti nel territorio di Roma Capitale per le certificazioni relative all’intestatario della certificazione stessa o a un componente del suo nucleo familiare.
“Grazie all’approvazione della convenzione triennale con le associazioni di rappresentanza dei rivenditori di quotidiani e periodici, l’Amministrazione si impegna a confermare il servizio di estrazione dei certificati nelle edicole della rete territoriale. Avviato nel 2020, esso in tre anni ha consentito l’emissione di circa 350 mila certificati, con un positivo impatto non solo sullo snellimento del lavoro a sportello nelle strutture territoriali ma anche sulla cittadinanza che ha potuto fruire di un canale ulteriore di accesso, capillarmente diffuso. La continuità dell’iniziativa, inoltre, ha il merito di assicurare un volano di rilancio per il settore delle rivendite di giornali, garantendo una polidistrettualità dei punti di rilascio delle certificazioni anche nell’ottica della città dei 15 minuti” commenta Andrea Catarci, assessore alle Politiche del Personale, al Decentramento, Partecipazione e Servizi al Territorio per la città dei 15 minuti.
“Le strutture di Roma Capitale, con il supporto e la collaborazione del Data Protection Officer capitolino, hanno recepito la posizione del Garante per la Protezione dei Dati Personali armonizzandola con le esigenze della collettività e con le prescrizioni del Viminale al fine di impedire che questo servizio alla cittadinanza venisse interrotto come accaduto in altre città: le edicole processeranno istanze aventi ad oggetto i dati di soggetti iscritti esclusivamente all’anagrafe di Roma Capitale, adottando misure di sicurezza idonee a preservare l’integrità e la riservatezza dei dati, la sicurezza dei servizi e dell’accesso ad essi” conclude Catarc