Oricola. Non si placano le polemiche in paese dopo la notizia della vendita dell’oro dei santi patroni. I fedeli, indignati per l’accaduto, si stanno organizzando per intraprendere delle azioni legali e far luce sulla vicenda. Il fatto in questione risale a qualche giorno fa. Alcuni rappresentanti del comitato feste avevano notato che mancava all’appello il corredo di oro e monili di Santa Restituta, San Luigi, Sant’Antonio e la Madonna. Inizialmente si era pensato che tutti gli ex voto fossero stati messi al sicuro in una cassetta di sicurezza per evitare che le famiglie che ospitavano durante l’anno le statuine fossero esposte a dei rischi. Sabato poi, durante un confronto tra una delegazione di Oricola composta dal sindaco Antonio Paraninfi, dal vice Luca Cardilli, da altri amministratori e membri del comitato, e il vescovo dei Marsi, monsignor Pietro Santoro e altri sacerdoti, è emerso che parte dell’oro era stato venduto per far fronte a degli interventi strutturali nella chiesa. La notizia ha fatto inalberare i residenti che hanno iniziato subito a organizzarsi per intraprendere le vie legali e far luce sulla vicenda. Nelle prossime ore non si esclude che verrà creato un comitato che coordinerà le varie iniziative.