Anticoli Corrado, al via la mostra Pietro Gaudenzi presso il Museo Civico di Arte Moderna e Contemporanea
Inaugurazione: 8 ottobre 2023, ore 11:00
Attraverso una selezione di capolavori provenienti da collezioni private, la mostra, realizzata grazie alla collaborazione delle gallerie Berardi (Roma), Enrico (Milano-Genova) e Antichità Giglio (Milano), indaga gli aspetti nodali della produzione del pittore genovese Pietro Gaudenzi (Genova 1880 – Anticoli Corrado 1955).
Formatosi tra La Spezia e Genova, apprendendo dal maestro Cesare Viazzi una particolare abilità nella resa dell’incarnato, Gaudenzi si trasferisce a Roma ventiquattrenne grazie al pensionato artistico “Duchessa di Galliera”. Nella Capitale frequenta gli artisti residenti a Villa Strohl-Fern e lì fa l’incontro più importante della sua vita: quello con Candida Toppi, affascinante modella d’arte proveniente da Anticoli Corrado, allora località prediletta da pittori, scultori e letterati. Ottenuti i primi successi – nel 1911 il Comune di Roma gli acquista il dipinto I priori, nel 1916 la Galleria Nazionale d’Arte Moderna la Deposizione – richiama l’attenzione di facoltosi collezionisti lombardi, che lo invitano a trasferirsi a Milano. Con la scomparsa prematura della sua compagna, la sua figurazione, a metà tra il materismo di Antonio Mancini e il tonalismo della pittura veneta del Cinquecento, approda a una visione fortemente spirituale che, da quel momento in poi, caratterizzerà tutta la sua produzione. Parallelamente alla produzione di austere maternità e raffinate nature morte, a Milano Gaudenzi realizzò una serie di ritratti che gli procurarono un vivo successo nell’alta società meneghina e numerosi riconoscimenti istituzionali. «Pietro Gaudenzi è a Milano adorato», scrisse il critico Francesco Maria Zandrino: «fanno a gara i maggiori milanesi, dai Podestà ai Cardinali Arcivescovi, dai principi della musica ai re della finanza, a rapirselo, quantunque, da buon ligure, il Gaudenzi sia un po’ orso, e però nel tempo stesso magnifico e cortese». Il rigore geometrico, il realismo quasi lenticolare e la severità dei ritratti eseguiti in questo periodo rivelano alcune tangenze con la coeva figurazione dei pittori del “Realismo magico”, pur mantenendo un saldo legame con la tradizione. Con il trasferimento definitivo ad Anticoli Corrado nei primi anni Trenta, nel maestoso palazzo dei conti Vetoli, l’artista rinvigorisce il tono sacrale della sua pittura. Sono indicative, in tal senso, le opere in cui a posare è la seconda moglie, Augusta Toppi. La donna diventa simbolo della maternità in una rinnovata accezione, in linea con l’immaginario promulgato dal regime fascista: l’angelo del focolare domestico, la matrona forte e ieratica, protettrice dei figli. Ne è un esempio il dipinto del 1935 intitolato Sogni di madre, in cui il figlio Iacopo getta le braccia al collo della donna. L’apprezzamento dimostratogli dalle più alte cariche dello stato durante il ventennio fascista (nel 1936 vince il “Premio Mussolini”, nel 1939 viene nominato Accademico d’Italia, nel 1940 il “Premio Cremona”, nel 1942 il Duce gli commissiona un ritratto), gli costò l’inevitabile oblio dopo la fine della seconda guerra mondiale. Un volume a cura di Manuel Carrera, pubblicato a corredo della mostra, ripercorrerà il percorso del pittore ponendo l’accento sul suo vissuto e sulle connessioni con il panorama artistico del suo tempo, attraverso documenti inediti e un ricco apparato iconografico.
Info: Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Piazza Santa Vittoria, 2 – 00022 Anticoli Corrado (RM) Tel/fax: 0774/936657 Orari: Martedì – venerdì: h. 10-16 / Sabato – domenica: h. 10-18 Biglietti: Intero 5€; ridotto 3€ |