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Apertura nuove farmacie nel Lazio, una partita aperta tra candidati singoli e in forma associata!

Approda a Giugno al consiglio di Stato una vicenda che costituisce un pericoloso precedente procedurale

Redazione –  Prima come rumors, poi come notizia, poi ancora come tattica concorsuale, alla fine e’ giunta nei Tribunali ed ora è arrivata davanti al Consiglio di Stato in discussione il prossimo Giugno, la questione non troppo nascosta, della presunta disparità di trattamento che il concorso straordinario farmacie ha imposto tra coloro che hanno partecipato in forma singola, e quindi come candidati singoli, e coloro che hanno concorso in forma associata, quindi in “gruppo”, per aspirare ad una
nuova sede farmaceutica nella Regione Lazio, così come in tutta in Italia. Precisiamo subito, tutto legittimo, e tutto permesso dalla legge, ma con presunta disparità di trattamento, o almeno così pare.
La questione è sorta nel lontano 2012 quando il governo dell’ora Presidente Mario Monti ha varato il concorso straordinario farmacie per l’intero territorio nazionale, invitando i Comuni ad individuare nuove sedi farmaceutiche rispetto a quelle già esistenti in tutti i comuni ma con il nuovo margine di accesso abbassato a “soli” 3300 abitanti per farmacia, ed il conteggio del 50% in più per la seconda sede farmaceutica in ciascun comune con almeno 4950 abitanti per l’istituzione di una seconda sede.
Chiaramente la gran parte dei Comuni ha aderito alla proposta della legge e si è assistito ad una impennata di delibere comunali con l’istituzioni di nuove sedi farmaceutiche anche in territori poco abitati o difficili da raggiungere, fin qui nulla di strano, anzi un incentivo alla tutela del cittadino, ed al miglioramento del servizio farmaceutico.
Sennonché il nuovo concorso indetto nel 2012 e svoltosi successivamente, ma che ancora oggi è in fase di completamento in tutte le regioni d’Italia, ha permesso la partecipazioni degli aspiranti titolari di farmacia sia in forma singola, quindi come singolo dottore, che in forma associata. Paretuttavia che la forma associata abbia garantito un calcolo del punteggio migliore che andasse a favorire quelle associazioni con maggiori aspiranti, e comunque a presunto discapito delle candidature in forma singola, o di associazioni composte da due soli dottori, soprattutto se con grande esperienza. Ed infatti sembra proprio che la somma di più candidati, anche 5, di età giovane, per intenderci sotto i 45 anni, garantisca una migliore possibilità di arrivare in posizione utile nella
graduatoria, il tutto a presunto discapito dei farmacisti con ventennale esperienza sul campo che
hanno partecipato singolarmente forti della esperienza maturata. La vicenda è stata già affrontata
dal Tar Lazio il quale si è limitato però ad affermare che “È legittima ed immune da profili
discriminatori e di disparità di trattamento la modalità di attribuzione dei punteggi nel concorso
straordinario in favore dei partecipanti alla procedura selettiva in forma associata rispetto ai
singoli” trattasi quindi di una scelta del candidato, quella di partecipare in forma singola e o in
forma associata, e ciò quale elemento rispondente allo spirito della legge. Ora invece il Consiglio di
Stato è chiamato a verificare la rispondenza di questo principio alle critiche degli appellanti visto
che l’impugnativa proposta contro la sentenza del Tar Lazio andrà in discussione a Giugno.
Insomma non rimane che attendere il Supremo Collegio amministrativo per capire se il problema è
di scelta dei candidati o di democrazia concorsuale!
I legali coinvolti nella controversia sono il Prof. Stajano di Roma, gli Avvocati Renata Angelini e l’
Avv. Aldo Lucarelli di Avezzano, l’Avvocato Luca Conti di Rieti, e l’Avv. Quintino Lombardo di
Milano.