Redazione – Questo l’appello diramato dai Sindaci del Lazio: “Le misure che il Governo non sono esagerate e vanno prese con la massima serietà”.
In queste ore la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha pubblicato un nuovo DPCM che fornisce indicazioni e restrizioni che riguardano i nostri Comuni. E per dare un segnale ancora più forte affinché tutti seguano in maniera seria e scrupolosa le nuove misure, i Sindaci del Lazio rivolgono un’appello congiunto ad ogni cittadina e cittadina.
Come avete potuto ascoltare dalle notizie di questi giorni, la diffusione del virus COVID-19 sta crescendo. Servono misure drastiche soprattutto perché i primi giorni possono essere asintomatici e quindi l’eventuale contagiato potrebbe non esserne cosciente e potenzialmente può essere chiunque di noi.
Se il contagio si diffonde, il nostro Sistema Sanitario Nazionale collassa. Non siamo pronti per una evenienza del genere.
Le misure che il Governo, il Ministero della Salute, la Regione e anche noi stiamo diffondendo non sono esagerate e vanno prese con la massima serietà.
Le scuole, le università e i servizi educativi per l’infanzia sono sospese fino al 15 marzo 2020. Tutte gli eventi pubblici, culturali e non, sono annullati. Chiusi cinema, teatri, musei, pub, discoteche, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse, sale bingo. Le competizioni sportive sono rimandate.
Ma tutti questi sforzi non serviranno a niente se ogni singolo cittadino non farà la sua parte. Le persone over 65 o malate non devono uscire di casa se non strettamente necessario. Gli spostamenti di tutti i cittadini vanno limitati al minimo indispensabile. Nei bar, nei supermercati, nei ristoranti, nei locali pubblici, dovunque ci troviamo, dobbiamo rispettare la distanza di almeno un metro dalle altre persone.
Sappiamo che è molto dura, ma dobbiamo fare uno sforzo. Nessuna forza pubblica sarà in grado di controllare tutte le attività private. Vi preghiamo pertanto di collaborare tutti e di aiutarci. Soprattutto i giovani e i giovanissimi che possono essere una colonna importantissima di questo processo.
Nessuno si senta escluso.
È necessario attenerci alle disposizioni nazionali:
– ogni attività va annullata in spazi pubblici e privati, a meno che non si possa rispettare la distanza di un metro fra le persone (vale anche per compleanni, matrimoni, feste private, bar, ristoranti e similari);
– dovete lavarvi le mani ogni volta che potete e evitare di toccarvi bocca, naso e occhi;
– tutte le persone sopra il 65 anni, i malati cronici, chi è affetto da multimorbilità, gli immunodepressi devono evitare di uscire di casa salvo casi eccezionali;
– gli spostamenti di tutti i cittadini e le cittadine devono essere limitati al minimo indispensabile;
– chiunque abbia sintomi sospetti o che sia stato nelle ultime settimane in aree considerate a rischio deve chiamare immediatamente il medico di base o il pediatra di scelta libera e non andare nei pronto soccorso o negli ambulatori;
– ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5°C) è fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e di limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante;
– chiunque a partire dal 23 febbraio 2020 abbia fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico deve comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria competente nonché al proprio medico di medicina generale o al pediatra di scelta libera;
– evitare abbracci e strette di mano e il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie;
– evitare assolutamente l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva.
Insieme possiamo farcela. Ma serve la responsabilità e la collaborazione di tutti.
Noi sindaci siamo qui a vostra disposizione. In prima linea, come sempre.
E continueremo a informarvi.