Arsoli – Grande fermento ad Arsoli in occasione delle elezioni di domenica prossima domenica 26 maggio 2019. Contrapposti il Sindaco uscente Gabriele Caucci con la lista Impegno e trasparenza, e Graziella D’Antimi con la lista Arsoli Futura.
Ad entrambi i candidati abbiamo rivolto qualche domanda, queste le risposte pervenute dal Sindaco Caucci:
D: Impegno e trasparenza dunque prosegue con la sua candidatura un cammino amministrativo iniziato cinque anni fa. Cosa la ha spinta a ricandidarsi?
In questi cinque anni abbiamo impostato una programmazione attiva basata sia sulla quotidianità dei servizi e con specifici progetti a medio termine in molti contesti. La squadra era ed è coesa oggi più che mai, unita da un comune denominatore che è il voler bene al proprio paese. Impegno e trasparenza mantiene inalterate le caratteristiche della squadra che si ripropone con alcune new entry per proseguire e completare una azione che ha migliorato costantemente la realtà arsolana.
D: Tirando le somme, ritiene quindi che il bilancio della sua legislatura ormai alla fine sia indubbiamente positivo. Quali gli elementi caratterizzanti?
I risultati sono ineccepibili, e forse proprio per questo gli avversari hanno delle armi spuntate nei nostri confronti. Siamo per il dialogo, e la caratterizzazione è quella di saper individuare le criticità in anticipo facendo corrispondere adeguate risposte di soluzione. Arsoli in questi cinque anni è diventata una realtà attiva sempre più caratterizzata nella Valle dell’Aniene ed incidente negli enti sovraccomunali, sempre per il bene del territorio e nel rispetto degli altri. La sinergia con i comuni viciniori, inoltre ci ha permesso di fare rete anche nelle battaglie a difesa del bene pubblico come nel caso dell’acqua. Ma il nostro elenco di cose fatte è sicuramente lungo, quanto quelle che ancora vogliamo fare nei prossimi cinque anni.
D: Se vince quale è la prima cosa che farà?
Continuerò ad essere me stesso, il sindaco di tutti. Sarò come nel mio costume sempre aperto al dialogo, pronto al confronto, trovando sempre la via di mezzo nel rapporto pubblico. Le istituzioni vanno vissute, interpretate a 360° e quando si è eletti, si rappresenta tutti i cittadini.