La denominazione Arsoli deriva dalla denominazione del colle sui fianchi del quale si adagia il paese “mons qui vocatur saxa seu Arsula”. Il territorio nell’antichità è stato abitato dagli Equi e successivamente dai Romani della cui civiltà è facile trovare molte tracce.
L’origine del paese è fissato da un documento del Regesto Sublacense, il General privilegio di papa Gregorio v del 28 giugno 997. E’ stato, inizialmente feudo dei Benedettini, successivamente dei Passamonti che lo cedettero agli Zambeccari nel 1536; questi ultimi lo vendettero a Fabrizio Massimo nel 1574, il cui acquisto fu suggerito da S. Filippo Neri.
I Massimo iniziarono immediatamente il restauro delle chiese , fecero costruire la Chiesa Parrocchiale del SS. Salvatore su disegno di Giacomo Della Porta, condussero in Arsoli , con il concorso della popolazione, le acque della sorgente di Fonte Petricca nel 1591. Fabrizio Massimo diede anche alla popolazione uno statuto pubblicato nel 1584, redatto dal giureconsulto Luca Peto con l’assistenza di un rappresentante del popolo eletto nell’ assemblea del 1579.
Il paese fu assediato nel 1591 dal Brigante Marco Sciarra e dalla sua banda che non potendo entrare nell’abitato bruciarono stalle e fienili. Un altro Fabrizio nella seconda metà del 600 realizzò una serie di opifici (concia delle pelli, tessitura della lana, fabbrica di laterizi), istitui’ il mercato del Venerdi ed apri una farmacia nel castello, il tutto per promuovere il ripopolamento del feudo che nel 1656, a seguito della peste, era stato ridotto da 900 a 145 abitanti.
Negli anni successivi Arsoli fu visitato da importanti personaggi come Giacomo III d’Inghilterra, Papa Gregorio XVI, Giuseppe Garibaldi e, in epoca recente, dal principe ereditario Umberto Di Savoia.
Nel 1790 un padre gesuita, don Giovanni Bermeo, recò in Arsoli un quadro di N.S. di Guadalupe che gli arsolani proclamarono padrona del Paese.
Nel 1849, durante il periodo della Repubblica Romana, il Consiglio Comunale deliberò l’emissione di Boni di carta moneta da 10, 5 e 3 Bajocchi e tutta una serie di provvedimenti per regolare il commercio di beni di prima necessità (grano e granturco).
Nel 1884 fu istituita una Società di mutuo soccorso per artigiani ed operai.
L’istruzione dei ragazzi fu curata, sin dalla metà dell’800, direttamente dal Comune e dalle Figlie della Carità chiamate in Paese dalla Famiglia Massimo e continuò nel tempo con l’istituzione del corso elementare completo, delle classi VI, VII e VIII, nel 1926 e, finalmente la scuola media nel 1959.
Durante l’ultima guerra Arsoli divenne città ospedaliera dei Tedeschi che raccoglieva i feriti del fronte di Cassino e dei mitragliamenti effettuati nella zona dagli aerei alleati; la liberazione del Paese avvenne il giorno 8 Giugno 1944, festa del Corpus Domini. (fonte sito web comune di Arsoli)