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Autismo, chiuso oggi ‘Aprile blu’ alla Asl Rm6: “In un mese 500 visite”

Il direttore generale Camponi: "Tecnologie importanti, ma incontro e relazione insostituibili"

ROMA – Si è concluso oggi, con una giornata di laboratori dimostrativi e di festa presso l’ospedale dei Castelli, il mese dedicato dalla Asl Roma6 alla sensibilizzazione sui disturbi dello spettro autistico con l’iniziativa ‘Aprile blu’.

Per un giorno, alcune sale al pianoterra del nosocomio e uno spazio all’aperto, accanto all’ingresso principale, sono stati adibiti per l’accoglienza e per le dimostrazioni di attività psicomotorie, comunicative e artistiche dedicate a bambini e ragazzi affetti da problemi dello spettro autistico, realizzate da associazioni di volontariato e cooperative. Sono stati anche organizzati angoli riservati alla consulenza per facilitare ai l’accesso ai servizi per la valutazione precoce su bambini da 0 a 3 anni in collaborazione con la pediatria dell’ospedale di Velletri.

LE INIZIATIVE

Tanti i laboratori offerti per stimolare la creatività dei bambini e dei ragazzi: la ‘comunicazione aumentativa alternativa’ in cui sono protagoniste le immagini dei libri per bambini volte ad ampliare le capacità comunicative; ‘Gioco come dico io’, laboratorio per insegnare ai genitori l’interazione ludica col bambino autistico; un laboratorio sportivo esterno, a cura di più associazioni, per mostrare semplici tecniche di riscaldamento e un laboratorio di pittura intitolato ‘Nel blu dipinto di blu’.

Dalle 11.30, inoltre, è andata in onda la diretta di ‘Parlo alla Radio web‘: consolidata esperienza con i ragazzi con disturbi neurocognitivi e innovativo strumento di socialità, integrazione, rinforzo dell’autostima e della motivazione alla comunicazione delle emozioni e dei desideri.

‘Aprile blu’ si è rivelata “un’importante iniziativa che ha visto oggi una grande partecipazione. Ringrazio tutti i presenti, il dipartimento di salute mentale, gli operatori e le associazioni- ha afferma il direttore generale della Asl Roma6, Cristiano Camponi– Dobbiamo continuare insieme su questa strada per ascoltare le famiglie e dare loro risposte e continuità nella presa in carico dei ragazzi e degli adulti con disturbo dello spettro autistico. Come Asl oggi abbiamo voluto dare un segnale: noi ci siamo. Ci sono tati strumenti di comunicazione che, però, non sempre riescono a raggiungere i nostri assistiti. Quindi, iniziative sul territorio come questa consentono di riallacciare il rapporto con i cittadini. Bisogna sicuramente utilizzare il digitale per raggiungere tutti, ma in un’ottica di complementarità rafforzando iniziative territoriali perché i luoghi fisici di incontro e le relazioni umane non potranno mai essere surrogati da altri canali”.

COME È NATA ‘APRILE BLU’

“Quella di oggi è una bellissima giornata che vede le istituzioni insieme per costruire una rete- ha commentato l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato In questo mese sono state svolte oltre 500 tra visite e consulenze soprattutto nella fascia 0-6 anni. È la prima volta che questo avviene, ma non ci fermeremo anzi andremo avanti per ascoltare i bisogni delle persone. Un lavoro importante per integrare e rafforzare i servizi territoriali e socio-assistenziali”.

D’Amato ha tenuto a ricordare che l’iniziativa ‘Aprile blu’ è nata dallo spunto giunto dalla mamma di un ragazzo autistico che, in vista della scorsa Giornata mondiale di sensibilizzazione sull’autismo, aveva chiesto di non limitare gli eventi dedicati a questo disturbo a una sola giornata.

“La Giunta regionale, con l’appoggio del Consiglio regionale, ha emesso una delibera proprio per l’organizzazione della presa in carico dei pazienti con disturbi dello spettro autistico sia nell’età pediatrica che in età adulta, con la messa a disposizione di una equipe multidisciplinare e attraverso l’integrazione che va fatta con tutti coloro che ruotano intorno alle persone con questi disturbi- ha affermato Rodolfo lena, presidente della commissione Sanità della Regione Lazio- Iniziative come ‘Aprile blu’ non possono essere occasionali, sono utili per accendere i riflettori su questi disturbi, per far uscire chi ne soffre dallo stigma. Il secondo traguardo raggiunto con questo mese di sensibilizzazione è stato aver raggiunto tante famiglie e averle messe in contatto con le associazioni, le cooperative e i servizi pubblici. Questa manifestazione- ha concluso- ci ha fatto capire che abbiamo la capacità di organizzare una presa in carico efficace e che dobbiamo farlo in tutte le asl del territorio”. (www.dire.it)