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Avezzano città di luce: la festa della Madonna di Pietraquaria nelle parole del vescovo Massaro

Avezzano. C’è una festa, nella Marsica, che più di ogni altra riesce a far vibrare i cuori e radunare le anime di un’intera comunità intorno al mistero della fede: è la festa della Madonna di Pietraquaria. Il 27 aprile, Avezzano celebra la sua patrona, la Vergine Maria venerata sul Monte Salviano, il cui santuario diviene meta di preghiere intense e silenziose suppliche.

Il Vescovo di Avezzano, Giovanni Massaro, nel suo messaggio per questa ricorrenza tanto amata, definisce Avezzano come una vera e propria “città di luce”, sottolineando il significato profondo della presenza di Maria nella vita della comunità marsicana. “La Madonna di Pietraquaria non ha smesso di elargire le sue grazie a favore del popolo marsicano”, afferma con forza il Vescovo Massaro, ricordando il miracolo del 1779, quando una terribile siccità spinse gli abitanti a portare per la prima volta in processione l’effigie della Madonna, chiedendo la grazia della pioggia. “Le preghiere furono accolte perché nel giro di poche ore il cielo si riempì di nuvole e un’abbondante pioggia irrigò i campi”.

Monsignor Massaro descrive Maria con parole dense di significato spirituale: “È madre della luce perché da lei è nato Cristo, luce del mondo. È Cristo che si presenta come la luce: ‘Io sono venuto nel mondo come luce perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre'”. Maria è vista come “una stella nella notte: guida, illumina, consola. Nella sua dolcezza materna si riflette la luce di Cristo, che attraversa le tenebre del cuore e apre sentieri di speranza. Chi si affida a Lei non cammina mai solo, perché nel suo sguardo brilla la luce dell’amore eterno”.

Il vescovo sottolinea che anche ogni cristiano è chiamato ad essere portatore di luce per gli altri: “Voi siete la luce del mondo. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli”, ricorda citando il Vangelo di Matteo. Essere cristiani luminosi, per Massaro, significa “avere mani operose e sguardi che, posandosi sulle persone, fanno emergere tutto ciò che di bello vi è in ogni essere umano”.

Monsignor Massaro racconta poi una tradizione popolare cara agli avezzanesi: un episodio simbolico in cui “gli abitanti della città accesero grandi fuochi per attirare lo sguardo protettore della Vergine”, che scelse così Avezzano come luogo privilegiato della sua attenzione e protezione.

Il vescovo estende la sua riflessione anche alla vita sociale e culturale della città: “Essere città di luce significa valorizzare il grande patrimonio culturale, artistico, umano e religioso che Avezzano possiede”. Invita con fermezza le istituzioni e la comunità ad attivarsi concretamente: “Non manchino allora politiche sociali in grado di creare lavoro soprattutto per le nuove generazioni evitando la fuga verso le città metropolitane del nord, non manchino progetti a sostegno dei poveri e cure mediche per tutti”. Sottolinea l’importanza della coesione educativa per prevenire devianze come la droga e l’alcool e auspica una forte sinergia tra i paesi marsicani, superando sterili campanilismi.

Infine, conclude con una preghiera carica d’affetto: “Quanto ti amo mia cara città di Avezzano e quanto desidero che tu possa splendere sempre più di luce e prego per te, affinché sull’esempio della Madonna di Pietraquaria, modello di fede, speranza e amore, e con la sua materna intercessione, tu possa crescere sempre più come città di luce: una comunità unita, accogliente e protesa verso il bene, dove ogni cuore trovi rifugio e ogni passo sia guidato dalla luce della verità e della carità”.