AVEZZANO – Qualche speranza era riposta nella nomina del nuovo responsabile del Pronto Soccorso di Avezzano, ma gli accadimenti che si susseguono destano sempre più preoccupazione. Per i pazienti e finanche per gli operatori sanitari che si susseguono nei vari turni durante le 24 ore.
La Marsica è impaurita della stessa struttura. Quanto accaduto nei giorni scorsi e lamentato da una donna di Carsoli ma così come ne accadono quotidianamente lascia il segno. Persone anziane lasciate nel corridoio e come nel caso della foto già pubblicata si nota un paziente adagiato su una barella senza nemmeno un lenzuolino di carta di protezione. Immaginate dover stare con il caldo di questi giorni, a contatto diretto con la plastica di rivestimento del lettino. Sul quale sono adagiati gli stessi scarpocini del ricoverando lasciati con calzini di fianco ai piedi nudi del pover’uomo. Mobilità limitata, insalubrità generata anche da calzature che non dovrebbero certo restare in quel modo per decoro, ma anche per igiene, anche perchè potrebbero emanare anche un odore poco gradevole.
E chi va al turno probabilmente trova questa situazione già al limite della decenza e della gestibilità. Oltre quindi a cercare di lavorare, ci sono operatori sanitari che si trovano a loro volta ad essere il “front office” e quindi gli interlocutori di un sistema dove il tutto ed il niente si alternano di minuto in minuto. I parenti dei ricoverandi, sono comprensibilmente agitati nel vedere la sofferenza del proprio caro ma anche quella degli altri in un quadro sicuramente desolante sotto il punto di vista umano come primo aspetto.
Il tutto condito da una disorganizzazione palese ed evidente. Lo stesso sindaco f.f. del comune di Avezzano Domenico Di Berardino proprio nei giorni scorsi ha affrontato la questione ponendo gli accenti ove necessita e prendendo atto di un disagio che affligge non solo il capoluogo marsicano con 42mila abitanti ma di un intero comprensorio zonale marsicano.
Siamo dunque in emergenza nella medicina d’urgenza. Bisogna prenderne atto. I tavoli di discussione localistica probabilmente non sono più sufficienti per una situazione che si è incartata da tempo e che rischia di degenerare ancora di più.
E se la salute va tutelata e la situazione è drammatica non si può restare con le mani nelle mani. Anche i sindaci si stanno muovendo con iniziative di sensibilizzazione, occorre però creare una task force permanente, una sorta di osservatorio in cui siano presenti oltre alle istituzioni locali e le autorità sanitarie anche la Questura, la Prefettura e se necessario anche l’Esercito e con un ruolo per la comunicazione ufficiale resa alle persone.
Bisogna capire bene dove sia l’origine del problema, ed iniziare ad apportare le relative soluzioni. Le preghiere e le raccomandazioni celesti, purtroppo, non risolvono la questione del Pronto Soccorso di Avezzano. Si agisca dunque, prima che sia troppo tardi.