L’Aquila -– I militari della stazione dell’Aquila ha dato seguito a una misura cautelare emessa dal tribunale del capoluogo nei confronti di cinque egiziani di età compresa tra i 19 e 25 anni, accusati, a vario titolo, di aver messo a segno due rapine in danno di un tunisino, minore degli anni 18, derubato, complessivamente, di poco più di 100 euro.
Due degli indagati sono finiti in carcere, mentre gli altri tre sono stati allontanati con il divieto di dimora nell’intera provincia dell’Aquila.
Gli episodi addebitati risalgono al 9 aprile (nella zona di Collemaggio) e al 15 maggio 2024 (nell’area del Parco del Castello) e sono stati portati a termine con l’uso di armi da taglio e bastoni. Nel corso del più recente episodio, un vigilante intervenuto a difesa della vittima veniva sua volta aggredito e ferito, senza che egli potesse far nulla per bloccare l’azione criminosa in cui si era imbattuto casualmente.
Alcuni dei soggetti destinatari delle misure hanno tentato di sottrarsi ai provvedimenti cautelari allontanandosi anche verso le vicine province, anche fuori regione.
Le conseguenti perquisizioni nei confronti dei fermati hanno permesso di rinvenire e sequestrare una mazza da baseball e una pistola giocattolo priva di tappo rosso. In sequestro anche una decina di grammi di hashish destinati verosimilmente alla vendita. Per questo, due degli indagati dovranno anche rispondere di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio.
Le articolate indagini hanno permesso agli inquirenti di ricostruire, anche attraverso numerose testimonianze e l’acquisizione di immagini dai circuiti di sorveglianza, i due episodi di rapina in cui la vittima sarebbe stata attinta da tre fendenti, uno al polso, un secondo alla spalla e il terzo al fianco. Le coltellate sferrate, fortunatamente, avrebbero provocato solo lievi ferite guarite senza che la vittima abbia mai fatto ricorso alle cure mediche.
L’operazione condotta dai militari dell’Arma si contrappone, efficacemente, ai recenti e clamorosi atti di inaudita violenza accaduti al Parco del castello e nella zona di Collemaggio, scenario in cui si sono scontrate scellerate bande di stranieri per contendersi porzioni di territorio da sfruttare per condurre attività criminali.
Probabilmente pensavano di farla franca e agire impunemente. Gli investigatori, però, hanno agito in perfetta sintonia con le decisioni maturate in sede di comitato provinciale dell’ordine e della sicurezza pubblica. Pertanto, muovendo sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, focalizzata la problematica, sono riusciti, in breve, a neutralizzare il ripetersi di gravi comportamenti antigiuridici perseguiti dal gruppo di giovani stranieri che in un passato non troppo lontano, sono stati ospiti nelle case famiglia della città poiché minorenni all’epoca dell’accoglimento.