Roma – Siamo nei pressi della metro Ottaviano, proprio nei pressi della città del Vaticano. E nella zona arancione i bar provano ad intraprendere non volendo stare a girare i pollici. E così locale aperto, riscaldato, luci accese, e nel piccolo spazio esterno è allestita una “biciaperitivo” proprio per evitare assembramenti. Ma la Roma di questa ultima domenica di fine gennaio è spettrale, ci sono le iniziative per cercare di andare avanti ma non ci sono clienti. E nonostante si possa uscire in zona arancione nell’interno del comune, non gira quasi nessuno. Non c’è il turismo, ed i romani stanno perdendo la voglia di muoversi a causa di questo terrore ansiogeno ormai somministrato a ritmo incessante.
“Ristori annunciati che non arrivano – spiega un ristoratore del noto quartiere di Roma – cerchiamo di inventarci qualcosa per l’asporto ma manca ormai proprio la motivazione oltre ad un calo totale del turismo a cui la nostra zona era abituata. Non è facile andare avanti, incassi prossimi allo zero ma con costi da sostenere per mantenere aperti i locali sfidando la sorte ed i continui lockdown e non sappiamo cosa ci aspetta. L’atteggiamento di ostilità contro la nostra categoria fa pensare che vogliano spazzarci via, magari a vantaggio di grandi gruppi che verranno ad imprendere in un prossimo futuro. Non sappiamo cosa pensare e cosa fare, gli affitti sono alti andrebbero pagati e non possiamo farlo e si stanno generando, ovviamente, dei contenziosi con i proprietari. Non ne usciremo piu'”