ROMA – “Questa mattina all’entrata delle 8 del liceo Plinio Seniore di Roma i Carabinieri hanno fermato oltre 150 studenti per controllare i loro documenti”. Lo riferiscono gli studenti e le studentesse del collettivo del liceo in un comunicato. “È aberrante come una giornata di scuola debba cominciare con questa situazione, motivandolo tra l’altro come un ‘regolare controllo‘- scrivono- Questa è la risposta delle istituzioni alle mobilitazioni del movimento studentesco romano nelle piazze e nelle scuole?”.
Gli studenti lo leggono come un gesto intimidatorio, una risposta repressiva al crescente movimento di protesta dei licei romani. “Non è questo l’atteggiamento che ci aspettiamo da parte delle istituzioni quando intuiscono, dalla grande affluenza alla piazza di venerdì scorso al Miur, che gli studenti stanno riflettendo su delle mobilitazioni perché le loro richieste rimangono inascoltate- concludono- La realtà dei fatti è che i rappresentanti stanno cercando una mediazione con la presidenza per risolvere problemi interni ed evitare ulteriori mobilitazioni, però le istituzioni rispondono alle nostre richieste con controlli che hanno come unico fine quello di intimorire gli studenti”.
RAPPRESENTANTE ISTITUTO: AZIONE INTIMIDATORIA
“Questa mattina alla sede centrale del liceo, che sta davanti a una caserma, abbiamo trovato i carabinieri che chiedevano i documenti agli studenti che volevano entrare”. Così Gabriele Lodetti, rappresentante d’istituto del liceo ‘Plino Seniore’ di Roma, che aggiunge: “Un mio compagno di classe ad esempio è arrivato dieci minuti in ritardo perché l’hanno fatto attendere per il documento, anche se era un suo diritto entrare alle 8, e l’hanno fatto con tanti studenti e studentesse- continua- Pensiamo che si tratti di un’azione per intimorire gli studenti nel caso si voglia occupare nella nostra scuola, dopo questo percorso di mobilitazione iniziato ormai da un paio di mesi, che adesso è arrivato ad un apice con 17 scuole che hanno occupato tutte insieme, secondo noi l’obiettivo dei carabinieri oggi era proprio quello di intimorirci. Ma non ci sono riusciti, e domani faremo un’azione per denunciare quello che è successo“. (www.dire.it)