Roma – La richiesta di sospensione cautelare con la quale molti comuni che hanno presentato ricorso contro gli aumenti dei pedaggi autostradali imposti dalla società che gestisce l’autostrada Roma L’Aquila, Strada dei Parchi SpA, non ha avuto esito positivo. Infatti il Tar Lazio ha respinto la richiesta di sospensione inoltrata da numerosi enti ed amministrazioni comunali. In seguito all’aumento dei pedaggi, molti comuni avevano deciso infatti di proporre un ricorso al Tar contro gli incrementi, accludendo anche una richiesta di sospensiva cautelare in modo da congelare la nuova gabella in attesa della decisione dei giudici amministrativi.
Molti i Comuni interessati: Bellegra, Capranica Prenestina, Castel San Pietro Romano, Cave, Gallicano, Genazzano, Olevano Romano, Palestrina, Poli, Rocca di Cave, San Cesareo, San Gregorio Da Sassola, San Vito Romano, Subiaco, Valmontone, Zagarolo; colpisce che alcuni di questi si siano opposti agli aumenti anche se appartengono a territori non proprio attigui mentre Comuni che sono direttamente interessati, addirittura attraversati dall’autostrada, non si siano opposti ad essi.
I giudici hanno dunque respinto al mittente la richiesta di sospensiva cautelare avanzata da queste amministrazioni, motivando la decisione che per essere accolta, la sospensiva cautelare il ricorrente deve “subire un pregiudizio grave e irreparabile nelle more della decisione del ricorso”. I giudici spiegano poi che il danno deve colpire direttamente il ricorrente e distinguono inoltre le situazioni di Subiaco e gli altri Comuni, in quanto autori di diversi ricorsi.