“Bosco dei Platani” di Domenico Corna: un libro in cui spiritualità, conoscenza e natura si intrecciano
"A guardia dei due mondi ci mise Paura in modo che nessuno si azzardasse ad oltrepassarne il confine stabilito per scoprire la verità".
In seguito alla Grande Divisione, un antico mondo si è frantumato e gli animi dei suoi abitanti sono stati scagliati via lontano. Molti di loro, ignari della provenienza, vivono al nostro fianco. Con la memoria perduta, chiunque può esserlo ma per ottenere la Conoscenza è necessario tornare alla condizione iniziale. Sembra impossibile, ma esiste un percorso, unico e personale, per vincere le paure e ottenere un animo libero, un salto di qualità e fantasia per essere pronti a fuggire lontano da questa esistenza così complicata, violenta e traboccante di regole.
Davide e Laura percorreranno quel cammino con l’intenzione di costruire la favola più bella mai inventata, preludio al nuovo mondo. Ma prima di partire andranno alla ricerca di tutti gli antichi abitanti per riunirli nel Bosco dei Platani, un posto da chiamare Casa, avvolto da un’invisibile coltre di segretezza.
Ma c’è anche Michela, un’anima di questa Terra e come lei molte altre col desiderio di partecipare alla nuova realtà. Si rivelerà fondamentale per le speranze di ognuno di loro.
DOMENICO CORNA è nato a Bergamo, da sempre appassionato di musica, ha esordito da giovane come cantautore fondando successivamente Radio Escondida. Ha scritto per varie testate giornalistiche su tematiche di tecnologia digitale. Autore poliedrico ha composto poesie e romanzi e per Robin Edizioni ha pubblicato Nuvole al tramonto (2021), Il lago di luce (2022). Bosco dei Platani è stato pubblicato per la casa editrice Blues Ale Publishing a marzo 2023.
Quali sono i temi ricorrenti del tuo nuovo romanzo Bosco di Platani?
“Il filo conduttore del racconto è la storia di un mondo lontano dissolto in cui le anime dei suoi abitanti sono state scagliate lontano finendo su mille altri mondi. Privati della memoria, molti sono qui sulla Terra e un gruppo di loro nel Bosco dei Platani inseriti in ogni componente della natura, dagli alberi, agli animali fino ai fili d’erba del prato. Per ottenere la memoria di sé stessi (la Conoscenza), ognuno degli abitanti, deve affrontare un percorso del tutto particolare, alla fine del quale il proprio spirito ritornerà alla condizione iniziale. Potrà uscire dal corpo in cui è stato rinchiuso in attesa di partire verso il nuovo mondo. Il Bosco dei Platani diventa così un luogo di ritrovo di tutti gli antichi abitanti. Un posto dove la fantasia corre senza limiti e un alone invisibile lo avvolge.
Che tipo di personaggio è il protagonista Davide?
“Davide è un personaggio comune, come ognuno di noi, senza niente di particolare a distinguerlo dagli
altri se non la provenienza dall’antico mondo. Per primo sperimenta il difficile percorso per ottenere
un’anima limpida. Insieme con Laura, si assume il compito di andare alla ricerca degli antichi abitanti e chiedere loro se siano disposti ad intraprendere il percorso per ottenere la conoscenza e fare parte del Bosco dei Platani”
Hai scritto dell’importanza della favola per costruire un nuovo mondo: cosa intendi e quale
messaggio emerge della tua storia?
“La fantasia unita ad un animo tornato limpido, si esprime al meglio nella costruzione delle favole. Il Bosco dei Platani stesso ne è l’ambientazione vivente. Ma le favole sono anche il modo più arcaico di comunicazione. Il libro illustra le aspettative degli antichi abitanti e di chiunque sulla Terra, col desiderio di partecipare, ad anelare ad un mondo diverso. Il dono acquisito nell’ottenimento di un animo limpido è la fantasia, essenziale per vivere in una dimensione diversa. Intanto, in attesa della partenza, qui sulla Terra, nel Bosco dei Platani, si possono vivere due realtà distinte: come tutti un’esistenza da vivere ma anche un’altra, personale, da inventare”.
È molto forte la dimensione dell’infanzia, come purezza e capacità di pensare oltre, in
contrapposizione all’età adulta. Vuoi dirci qualcosa di più a riguardo?
“Un animo tornato limpido è molto simile a quello di un bambino dove la fantasia riesce ad esprimersi senza i limiti dovuti alla complicata situazione mentale degli adulti. Nel processo di crescita del bambino che sta nascendo dentro di noi, è difficile mantenere viva la speranza. È come un vagone che all’improvviso, staccandosi dal convoglio, si immette su binari diversi, sempre più lontani. Nel racconto ho inserito un concetto guida: “Non facciamoci accorgere dagli adulti perché non potendo accedere al nuovo mondo, impediranno a chiunque l’accesso.” Non è molto diverso da una frase di Gesù: “Solo chi tornerà bambino potrà entrare nel Regno dei Cieli.”
Trovo peculiare e originale la personificazione di elementi naturali: cosa c’è dietro questa scelta
narrativa e cosa rappresentano le figure che abitano nel bosco?
“Ho immaginato il Bosco dei Patani abitato da antiche anime di un mondo scomparso, racchiuse all’interno di ogni forma di vita: gli alberi, gli animali, persino i fili d’erba. La sensazione di sentirsi prigionieri senza poter evadere, simboleggia il bisogno di ritornare alla condizione originale per ottenere la libertà e fuggire via da questo mondo ricco solo di regole e divieti”.
L’intreccio fra conoscenza, spiritualità e natura è tra i leitmotiv dei tuoi romanzi e qui è molto
forte: che significato ha?
“Conoscenza, Spiritualità e Natura, sono i pilastri su cui si fondano le mie narrazioni. Nel libro si parla di una nuova alleanza da ripristinare, un’armonia ormai persa tra tutti gli esseri ma ripristinata nel Bosco dei Platani. Conoscere sé stessi non è solo un’espressione filosofica, motivo di ricerca fin dall’antichità. Conoscersi significa imparare a far convivere i mille istinti e potenzialità racchiuse dentro di noi. Fare in modo che non si distruggano ma, al contrario, vivano in armonia e costituiscano la forza del proprio spirito. Questo è il senso del percorso per ottenere un animo limpido. La spiritualità tiene uniti tutti
questi componenti come fratelli, perché verso il nuovo mondo si può accedere solo tutti insieme in
un’unica luce”.
Bosco di Platani è stato pubblicato anche in inglese e ha riscosso molto successo. Te lo aspettavi?
“Devo essere sincero, non mi aspettavo una simile accoglienza. Sono stato sommerso da commenti e valutazioni. Credo che la ragione stia nella generale ricerca di una nuova spiritualità in contrapposizione dei dogmi delle vecchie religioni ormai in declino. Guardare dentro di sé, nel proprio spirito, molto più grande di questo mondo, è simbolo di un nuovo modo di credere e una leva importante per sopravvivere a questo mondo amorfo, ricco solo di vuote innovazioni tecnologiche”.
Nel frattempo hai vinto un premio per il tuo ultimo libro e ne stai scrivendo un altro. Raccontaci qualcosa di più.
“Innanzi tutto a completare la saga del Bosco dei Platani, entro fine anno uscirà Bosco dei platani – Favole: una favola per ogni abitante del bosco e di seguito Bosco dei Platani – Poesie: ad illustrare in forma poetica il possibile percorso per ottenere un animo limpido. Entro fine anno uscirà anche Onesto Inganno con la casa editrice Leonida. È stato richiesto a seguito di un riconoscimento.
Il premio come diploma di eccellenza culturale si riferisce al libro inedito Pedina. Una storia ambientata negli anni sessanta sul confine tra Germania Ovest e DDR. La protagonista, una spia americana si ritrova, suo malgrado, al centro di una disputa tra America e Unione Sovietica mentre i carri armati sono inspiegabilmente dispiegati al confine delle due Berlino. Pedina, la protagonista, userà una strategia del tutto personale per affrontare la situazione.
È vero, nei ritagli di tempo, sto scrivendo un altro libro che prosegue un’altra saga. Seconda Generazione è il seguito di Prima Generazione, ancora inedito. É ambientato in un’isola al centro di un lago, dove non ci sono automobili e traffico. La vita scorre più lentamente e diventa l’ambiente ideale per la crescita spirituale del protagonista”.