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Cambia un prete l’anno, e a Paterno non ci stanno

PATERNO DI AVEZZANO – Non piace ai fedeli di Paterno l’ennesimo spostamento dell’attuale parroco don Patrizio Ciccone al quale tutti si sarebbero ormai affezionati. E di qui si alza la tensione sui social media, e nella comunità è un tam tam deciso per evitare in ogni modo che il loro padre spirituale se ne vada altrove. Ovvero a Pescasseroli, località ove sarebbe stato destinato.

E di qui spuntano già gli striscioni per far capire che la decisione della Curia non sembra proprio essere digerita dai fedeli. All’origine c’è anche un pregresso rilevante, ossia che negli ultimi cinque anni la comunità sarebbe stata interessata da altrettanti cambiamenti di parroco. Non ci va per il sottile la dottoressa Felicia Mazzocchi, nota commercialista e sempre sensibile al sociale che in una nota pubblicata sul suo profilo facebook traccia un punto che è degno di essere riportato:

“Comunità Paternese agnello sacrificale
Nel giro di pochi anni si sono alternati almeno 6 sacerdoti nella nostra comunità. E non è con indifferenza che si riceve l’annuncio di un ennesimo cambiamento di Pastore alla guida. Cambiamenti che nel corso del tempo non hanno certo favorito aggregazione e vita comunitaria, anzi, complice da ultimo anche la pandemia, hanno contribuito al progressivo sfaldamento di relazioni sociali e sani momenti di condivisione.
Il ruolo del sacerdote è perno e stimolo a vivere insieme in confronto collettivo, è dare una linea di condotta sociale con l’esempio e la manifestazione del bene, è riferimento per i più deboli. Ecco, proprio partendo da questi e dal bisogno incessante di soccorso, mi scuote il pensiero che la missione pastorale possa essere alla stregua di un trasferimento del posto di lavoro; le conseguenze sociali sono ben altre e lo sono per tutte le sfaccettature della nostra società laica e cristiana.
Non so se devo “modernizzare” la visione della presenza sacerdotale in una comunità, ma ciò che è facile constatare è il declino educativo dei giovanissimi, è l’egoismo imperante, è l’indifferenza che regna nel recinto del proprio io, e, proprio questi cambiamenti alla guida non facilitano il consolidamento di quanto di buono, a fatica, si costruisce. Questa frazione non ancora riceve la visita del nuovo vescovo, ma ne riceve, suo malgrado, l’esito di una decisione, che pure sarà stata necessaria, anche se non condivisibile, che vedrà un nuovo avvicendarsi di sacerdote. Subire variazioni di programma in corsa non è il migliore auspicio, ma la speranza è che il sacrificio sia presto ripagato da un lungo periodo di tranquillità e ricostruzione come questa comunità merita.
Don Patrizio, con commozione, sensibilità e semplicità ci ha esortato ad accettare questo comando superiore che ci porterà una nuova guida pastorale, che spero sia finalmente di continuità con l’opera svolta finora e sia duratura nel tempo…
Anche Papa Francesco sottolineando la testimonianza di un vecchio prete … “Ma come faceva lei a conoscere avendo quattro parrocchie? “No, sì, si può”, mi disse con umiltà. Ma lei era riuscito a conoscere tutti? “Sì, io conoscevo il nome di ognuno, anche il nome dei cani”.
Senza stabilità nel tempo ciò non si verificherà mai a Paterno.”