Camerata Nuova; al via la sesta edizione del campo di lavoro per il recupero dei ruderi del paese vecchio
Questa iniziativa di volontariato internazionale, che ormai è arrivata alla 6° edizione, ha permesso di rendere fruibile l’accesso ai ruderi del millenario paese di Camerata, valorizzando così questa incontaminata e selvaggia zona delle Terre degli Equi.
Il campo di volontariato è organizzato dall’Associazione Pro Camorata che ha condotto degli studi sul catasto gregoriano al fine di recuperare gli antichi tracciati del sito archeologico di Camerata Vecchia.
Lo studio sugli antichi sentieri tracciati nel catasto gregoriano è stato permesso a partire dal “Summer School camp 2013” realizzato insieme alla Facoltà di Archeologia Medievale dell’Università la Sapienza di Roma, e ha fornito all’Associazione Pro Camorata gli strumenti per continuare gli studi sul sito.
Durante il periodo saranno organizzate delle iniziative di informazione per illustrare, far conoscere e valorizzare il sito medievale medievale di Camerata.
Oltre ai risvolti culturali dell’iniziativa, si sottolinea l’importanza in termini di sviluppo turistico eco sostenibile, che un sito di tal genere riveste per una zona sottosviluppata al confine fra Lazio e Abruzzo che insiste nel Parco Regionale Naturale dei Monti Simbruini.
Descrizione dell’evento con relativa scheda delle attività:
Camerata Nuova (850 m. s.l.m.) piccolo comune in provincia di Roma sito all’interno del Parco dei Monti Simbruini, caratterizzato dalla presenza dei ruderi dell’originario e millenario paese “Camorata” sito a 1200 metri di altezza, andato distrutto a causa di un incendio avvenuto nel 1859.
I ruderi oltre a rappresentare un notevole sito archeologico sono incastonati in un ambiente incontaminato e di grande rilievo paesaggistico nell’ambito di una natura ricca di flora e fauna autoctona.
L’obiettivo del Campo è quello di continuare l’opera iniziata con i campi internazionali del 2011, 2012, 2014, 2015 e 2016.
In particolare l’obiettivo è di rendere fruibile la sentieristica che conduce ai ruderi, in particolare provvedendo allo sfoltimento, intorno al sito archeologico della vegetazione infestante, ripristinando la possibilità di visitare i ruderi attualmente soggetti ad un continuo deterioramento, dovuto alle intemperie, al trascorrere del tempo ed all’ assenza di manutenzione.
La situazione descritta risulta essere ulteriormente aggravata dallo stato di abbandono ed incuria in cui versa ormai da anni questo importante sito, nella totale assenza di interventi volti alla tutela e salvaguardia del patrimonio storico naturalistico che esso rappresenta, sia per la popolazione residente che per i visitatori amanti della natura, dell’arte e della storia.