Campidoglio, ai Musei Capitolini il Lockdown italiano visto dalla Stampa Estera
Oltre 70 scatti dei fotografi dell’Associazione della Stampa Estera in Italia e delle più importanti agenzie di stampa raccontano le fasi fondamentali della pandemia: dalla chiusura di marzo ai primi segnali di ripartenza
Roma – Prende il via domani, 8 ottobre 2020, nelle Sale terrene del Palazzo dei Conservatori, la mostra fotografica “LOCKDOWN ITALIA visto dalla Stampa Estera” a cura dell’Associazione della Stampa Estera in Italia.
La mostra è un tributo a un Paese duramente colpito ma che ha dato l’esempio al resto del mondo: un viaggio per immagini che cattura non solo la situazione drammatica negli ospedali e nelle zone rosse, ma anche la sua resilienza, le città deserte, la solidarietà, la vita sui balconi e la lenta ripresa verso quella che è diventata la nuova normalità.
“La mostra promossa dall’Associazione della Stampa Estera in Italia, e che Roma Capitale affianca e sostiene, propone un percorso fotografico dal forte impatto emotivo relativo ai mesi del lockdown. I fotografi protagonisti di questa esposizione sono stati al tempo stesso corrispondenti delle diverse testate internazionali, ma anche cittadini che hanno compreso e condiviso con gli italiani i sentimenti di dolore e angoscia e la difficoltà che si stava vivendo. Le foto, oltre a documentare una pagina della nostra storia attraverso l’immediata forza comunicativa delle immagini, saranno un contributo prezioso per custodire la memoria di una tragedia che ha sconvolto la nostra esistenza” afferma la Sindaca di Roma Virginia Raggi.
“Con coraggio e lucidità i fotografi della stampa estera hanno documentato il versante italiano di una tragedia globale”, continua la Sovrintendente Capitolina Maria Vittoria Marini Clarelli – “E’ giusto che queste immagini già divenute storiche siano esposte ai Musei Capitolini”.
“A marzo l’Italia è balzata in cima alle aperture dei telegiornali e sulle prime pagine dei media internazionali”, ricorda Trisha Thomas, la Presidente dell’Associazione della Stampa Estera in Italia. “Noi corrispondenti della Stampa Estera abbiamo raccontato come gli Italiani hanno affrontato questa crisi senza precedenti con coraggio, disciplina e solidarietà. Queste immagini testimoniano e rendono omaggio a un Paese che con i suoi sforzi ha dato l’esempio al resto del mondo.”
Grazie agli scatti dei 30 fotografi in mostra, provenienti da dieci paesi diversi – compresi alcuni corrispondenti italiani delle tre principali agenzie rappresentate nella Stampa Estera, Reuters, AP e AFP – il visitatore può tornare al periodo compreso tra marzo e giugno per rivivere gli istanti fondamentali che hanno accompagnato il lockdown:
dalle prime drammatiche chiusure, al crescente stato di sofferenza del paese; dalla resistenza composta dell’intera comunità, alla lenta ripresa delle attività.
Un viaggio fotografico dedito alla documentazione storica e che, al contempo, vuole rendere omaggio al coraggio e alla resilienza dimostrata dagli Italiani nei giorni più difficili della pandemia, nonché ai professionisti del mondo dell’informazione che sono andati in prima linea per documentarla, anche a proprio rischio e pericolo.
L’esposizione, in programma fino al 1° novembre 2020, ha il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo. È promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e organizzata dall’Associazione della Stampa Estera in Italia. Servizi museali Zètema Progetto Cultura. Principal Sponsor: Intesa Sanpaolo. Main Sponsor: Acea, CNH Industrial, ENEL, TERNA. Top Sponsor: De Cecco, Tod’s. La mostra fa parte di Romarama, il programma di eventi culturali di Roma Capitale.
L’accesso alla Mostra sarà consentito ai detentori del biglietto di ingresso ai Musei Capitolini e ai possessori della MIC card, secondo la corrente tariffazione.
La mostra si snoda lungo un percorso espositivo di più di settanta foto che si propone come un itinerario temporale ed emotivo attraverso le diverse fasi della pandemia.
Si inizia da una prima parte in cui emerge con forza la drammaticità del momento storico nelle immagini delle terapie intensive, delle bare all’interno delle chiese, dei volti sofferenti degli infermieri e dei medici in prima linea.
Si passa successivamente ai silenzi assordanti delle strade e delle piazze del Paese, per proseguire poi con la sofferenza dei degenti e dei familiari delle vittime.
Nella seconda parte del percorso si torna a vedere la “luce” della rinascita con le immagini di una popolazione che reagisce.
Inizialmente con i canti dai balconi e dai terrazzi o con le riaperture dei pochi esercizi commerciali autorizzati a lavorare e poi con il ritorno graduale alla normalità, seppur condizionata da regole nuove – mascherine, misurazione della temperatura, distanziamento sociale – che abbiamo imparato a conoscere e rispettare.
La mostra si chiude, infine, con una sezione dedicata al lavoro dei reporter in tempo di pandemia. Un collage di foto che mostra come i corrispondenti della stampa si siano dovuti adattare alle nuove condizioni di lavoro imposte dal lockdown attraverso dirette casalinghe, reportage con mascherina in città deserte, conferenze stampa e interviste online. La stessa Associazione della Stampa Estera in Italia ne ha dato dimostrazione trasferendo molte delle proprie attività sul web, creando una sede virtuale che ha prodotto, nei tre mesi di lockdown, più di 80 incontri non solo dedicati al tema pandemico – avendo come ospiti medici, virologi, pazienti, economisti, politici, psicologi, intellettuali, imprenditori e innovatori – ma dando spazio anche alle tematiche dell’agroalimentare e del mondo del cinema.