Roma – Ho visitato la sezione femminile del carcere di Rebibbia per continuare a toccare con mano la realtà in cui operano gli agenti di polizia penitenziaria e il personale sanitario delle Asl di competenza, nonché sincerarmi delle condizioni delle detenute. Mi sono confrontato a lungo con la direttrice Nadia Fontana, il comandante della polizia penitenziaria Carlo Olmi, il commissario della Asl Roma 2, Francesco Amato e il vicepresidente del Consiglio regionale, Pino Cangemi, per intervenire nella maniera più efficace possibile”. Così il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, al termine della visita alla Casa circondariale femminile di Rebibbia.
“Ho trovato un personale appassionato e capace di andare oltre le oggettive difficoltà. Ho dialogato con alcune detenute e visitato il nido in cui, al momento, sono ospitati due bambini assieme alle loro madri. La condizione di sofferenza, carenza di organico e sovraffollamento delle carceri, sia a livello regionale che nazionale, è nota a tutti. Nostro dovere, come Regione, è intervenire sugli aspetti sanitari, perché la condizione detentiva non deve ledere il diritto costituzionale alla salute e gli operatori sanitari devono poter lavorare in ambienti il più possibile sereni e dignitosi”, ha concluso Rocca.