Roma – La spada di Damocle continuava a pendere sul collo degli automobilisti, in particolare però nei confronti dei gestori degli impianti di distribuzione situati lungo le autostrade. In questi casi si deve garantire infatti un servizio 24ore no stop con turnazione dei dipendenti e con conseguente aggravio di costi che diventano insostenibili. E’ chiaro che il rifornimento in autostrada, seppure garantito e professionalmente svolto con le massime accortezze, si sia ridotto alle effettive necessità di percorso. Poi le persone preferiscono fare i pieni altrove, nei centri urbani ove i costi sono minori.
Già in epoca di restrizioni covid questi impianti hanno sofferto all’inverosimile, dovendo restare aperti in un mondo in cui la circolazione era di fatto chiusa. Ciò che sta accadendo in questi giorni, con l’arrivo del nuovo anno, sembra ormai essere stato in qualche modo introitato dalla popolazione che di fatto non reagisce nemmeno alle pesanti speculazioni che comunque vengono attuate in diverse filiere distributive. Per gli impianti di distribuzione autostradali, occorrerebbe una legislazione diversa, con delle agevolazioni, sgravi fiscali per i dipendenti che svolgono i turni e assicurano tralaltro un servizio essenziale che di notte costituisce anche sicurezza per spostamenti di emergenza ad esempio. Speriamo bene.