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Carsoli, animali riuniti in piazza per la benedizione di Sant’Antonio

Carsoli – Si è svolta nella mattinata odierna in Piazza Corradino la tradizionale benedizione degli animali in occasione della ricorrenza del 17 gennaio (Sant’Antonio), per questioni di praticità la Parrocchia rinvia l’evento alla prima domenica successiva per consentire a tutti di poter partecipare. E anche se le condizioni meteo non erano delle più favorevoli, la presenza c’è stata ed alquanto significativa. Cavalli stupendi, cani di ogni dimensione, e perfino anatre, gatti, conigli ed altre tipologie di questi esseri viventi che da sempre sono veri amici leali ed alleati dell’uomo. Dopo la S. Messa delle 11 il parroco don Roberto Cristofaro riparato dai fedeli per la pioggia battente ha proceduto alla benedizione di rito, come vuole la tradizione e come vuole la fede.

Fin da epoca medievale, Sant’Antonio viene  invocato in Occidente come patrono dei macellai, dei contadini e degli allevatori e come protettore degli animali domestici; questo, forse, perché dal maiale gli antoniani (i seguaci di Antonio) ricavavano il grasso per preparare emollienti da spalmare sulle piaghe. Antonio, dice la tradizione, era anche un taumaturgo capace di guarire le malattie più tremende. E poi, c’è la credenza popolare che vuole che il Santo aiuti a trovare le cose perdute.

Nel disegno di Dio Creatore, anche gli animali che popolano il cielo, la terra e il mare, partecipano alla vicenda umana. La provvidenza che abbraccia tutta la scala degli esseri viventi, si avvale di questi preziosi e fedeli amici dell’uomo e della loro immagine per significare i doni della salvezza. Salvati dalle acque del diluvio per mezzo dell’arca, partecipano in qualche modo al patto di alleanza con Noè (Gn 9, 9-10); l’agnello richiama l’immolazione pasquale e la liberazione dalla schiavitù dell’Egitto (Es 12,3-14); un grande pesce salva Giona dal naufragio (Gio 9,9-10); i corvi nutrono il profeta Elia (1 Re 17,6); gli animali, con gli uomini sono coinvolti nella penitenza di Ninive (Gio 3, 7) e con tutto il creato rientrano nel piano dell’universale redenzione.
Invochiamo dunque la benedizione di Dio 
[per intercessione di san N.] sopra queste creature e rendendo grazie al Creatore che le ha poste al nostro servizio, chiediamo di poter camminare sempre nella sua legge e di non venire mai meno alla nostra dignità umana e cristiana.