Carsoli – Dai consiglieri del gruppo PD di Carsoli riceviamo ed integralmente pubblichiamo:
“Dopo aver letto le dichiarazioni del primo cittadino sull’ultimo consiglio comunale siamo costretti nostro malgrado ad intervenire:
Il non Sindaco di Carsoli, come al solito, mistifica i fatti per evitare di guardare in faccia la verità e la sua personale coscienza, blaterando argomenti falsi e tendenziosi.
Cerchiamo di andare con ordine in maniera chiara e sintetica:
- Il nostro gruppo consiliare PD è uscito dalla maggioranza per una profonda crisi politica, amministrativa e personale.
La crisi politica nasce nel 2017 con le elezioni provinciali quando lei e altri tre consiglieri iscritti al nostro partito votano il candidato del centro destra anziché la lista del Pd per interessi puramente personali; poi la sindaca abbandona il partito per aderire a + EUROPA, candidandosi al Parlamento senza confrontarsi in nessun modo con i membri del partito che l’ha eletta e comunicandolo solo a cose fatte.
- Dal momento della elezione la non sindaca e gli altri due assessori eletti dal PD si rifiutano di versare il contributo minimo da regolamento al circolo.
All’inizio del 2019 il circolo del Pd apre la crisi politica con un manifesto pubblico nel quale, comunque, invita i suoi consiglieri a mantenere alto il senso di responsabilità al fine di portare a termine tutte le opere ideate e avviate dal circolo e dalla Amministrazione Mazzetti.
Non contenta di tutto questo il Non sindaco al momento di votare per il rinnovo dell’Aciam invece di schierarsi con il centro sinistra vota insieme alla compagine di centro destra rifiutandosi di confrontarsi con il circolo per avanzare una candidatura locale. Anche questa volta decide da sola senza coinvolgere né i suoi consiglieri né il partito di riferimento.
La crisi politica culmina con il mancato sostegno alla candidatura regionale pd dell’Assessore Rosa De Luca.
La crisi amministrativa inizia a serpeggiare quando il non Sindaco inizia a generare ingerenze nelle funzioni dei dirigenti creando una situazione di invivibilità amministrativa all’interno degli uffici, scavalca in continuazione le deleghe assegnate agli assessori con arroganza e scorrettezze di ogni sorta (non avvisa tutti gli assessori scriventi delle giunte da fare, non permette agli assessori di riferimento di firmare le delibere da loro proposte, evita volutamente di coinvolgerli in riunioni e decisioni importanti.
I consiglieri scriventi dovevano richiedere ufficialmente tramite protocollo di partecipare agli eventi e nonostante tutto lei si rifiutava di farli partecipare. La cosa si fa più evidente quando nel settore urbanistico assume scelte non condivise con la maggioranza e con decisioni unilaterali rispetto alla gestione finale dei lavori della scuola media con variazione dei progetti di gara che ancora non trovano giustificazione alcuna.
La crisi amministrativa diventa ancora più grave quando la Non sindaco vota insieme ai suoi colleghi la richiesta di risarcimento danni ai membri del Consiglio di Sorveglianza del Cam, che altro non sono che Sindaci o delegati consiglieri che a costo zero rappresentano l’Assemblea dei comuni del Cam e in particolare chiama in giudizio il suo assessore al bilancio Mario Mazzetti senza che venga in realtà individuata una specifica anomalia negli atti amministrativi.
A quel punto nel luglio chiediamo un incontro presentando una proposta di patto di fine mandato con la quale tra le cose già evidenziate in altri comunicati richiediamo di rivedere la posizione assunta nella votazione Cam convocando un’assemblea per chiamare in giudizio anche tutti i sindaci visto che loro stessi hanno sempre approvato i bilanci Cam.
In quella sede ricordiamo anche che la non sindaca si era rifiutata di voler acquistare i nuovi arredi per la scuola media cercando di spostare i 20.000 euro voluti dall’assessore De Luca sulla gestione del container di Poggio Cinolfo, cosa ritenuta da lei prioritaria rispetto all’arredo di una scuola nuova. Quei banchi, che acquistati dopo una battaglia coraggiosa, sono quelli che hanno consentito ai ragazzi della scuola media di fare gli esami in presenza e che secondo il Ministero saranno i più funzionali per garantire il distanziamento e la riapertura della scuola a settembre.
Il non Sindaco come al solito non risponde e allora il consigliere Mazzetti per la questione Cam formalizza la richiesta presentando un’interrogazione ufficiale il 6 agosto 2019, alla quale non ha mai ricevuta risposta. In ogni caso nel febbraio 2020, guarda caso, si verifica esattamente quello che avevamo chiesto noi. Infatti, è lo stesso Tribunale a chiamare in giudizio anche tutti i Sindaci dell’assemblea e ora anche lei si dovrà difendere legalmente.
Crisi Personale: Immaginate voi cosa possa provare un genitore quando viene ingiustamente denunciato dal proprio figlio solo per farla franca e lasciare la grana all’altro. La storia del Cam personale è sostanzialmente questa, la non Sindaca denuncia il suo assessore per evitare denunce per sè stessa. Giudicate voi.
Un dato giorno anche la non Sindaca prima o poi dovrà fare i conti con la verità e con la propria coscienza, ma nel frattempo inaugura in pompa magna a carrellata le opere tutte pensate e finanziate dalla Amministrazione Mazzetti svolge il proprio ruolo con arroganza gettando discredito sugli altri e sulla istituzione che rappresenta. Anche il suo comportamento nella gestione dei contributi Covid ed in molte altre occasioni è da tenere in debita osservazione. Si tratta di fondi stanziati dallo Stato per fronteggiare un grave momento e non di fondi personali del non sindaco.
E infine veniamo all’ultimo consiglio comunale: il non sindaco illustra il bilancio previsionale 2020 -2023 facendo solo una relazione fuori luogo sullo smart working, fa un accenno alle politiche sociali e poi evita di entrare nel merito delle molte questioni aperte. Si rifiuta di rispondere (perché non sa cosa rispondere) alle molte sollecitazioni di merito del consigliere D’Antonio e va in escandescenza quando come gruppo consiliare PD depositiamo una dichiarazione di non condivisione e dichiariamo di abbandonare l’aula.
Il bilancio viene approvato con il voto di un consigliere eletto in minoranza e questo testimonia che dopo aver tradito la sua base politica alla fine del mandato deve essere aiutata per non dover decadere dalla carica.
Non una figura edificante, ma purtroppo, come se niente fosse interviene a mezzo stampa offendendo gli avversari politici con parole insulse e molto gravi. Dalla polemica con D’Antonio poi emerge una novità del passato e cioè che lei stessa aveva già tentato di tradire la sua base elettorale nel 2013 quando all’insaputa di molti trattava per una lista alternativa.
Per tutto questo, il primo cittadino per noi é un non sindaco, per il fatto che dopo 5 anni non ha imparato nulla sui bilanci comunali, che inaugura le opere di tutti senza invitare i consiglieri comunali, non riconoscendogli il costante lavoro e merito, che offende i suoi avversari, che non conosce i limiti della buona educazione, che tradisce la sua base elettorale, che denuncia i suoi assessori e che è priva di coscienza personale. Se chiamati alla polemica non ci tiriamo indietro per testimoniare sempre e solo la verità. ” I consiglieri del gruppo PD di Carsoli