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Carsoli, la lettera dalla scuola chiusa per l’emergenza ma aperta al cuore

Carsoli – Sembrano lontani, ma sono estremamente vicini i tempi in cui nella realtà della Piana del Cavaliere si ebbero ad inaugurare nuovi plessi scolastici. La struttura di Carsoli, così come quella di Rocca di Botte. Tutto ciò sembra un ricordo offuscato dalle sensazioni di impotenza, di incredulità dell’emergenza che ci ha colpiti. Ed ecco che la scuola però anche se chiusa resta aperta nelle sue delicate funzioni nei suoi ruoli, nelle sue difficoltà e anche nelle sue passioni.

La testimonianza che  pubblichiamo di seguito è della Professoressa Filomena Marino dell’Istituto Omnicomprensivo di Carsoli che ha scritto in punta di penna come si dice in gergo giornalistico, ma potremmo aggiungere anche “in punta di cuore”.

A voi la lettura integrale.

“Quando, a causa del Covid 19 e della sua rapida diffusione, il Governo ha deciso di chiudere scuole e università in tutta Italia, era il 5 marzo. Non era ancora chiaro quando e come si sarebbe potuti tornare alla vita normale, alle passeggiate, alle lezioni nelle belle aule della nuova Scuola, appena assaporate dopo dieci anni di “sistemazione provvisoria”.

Il lavoro, però, per i docenti dell’Istituto Omnicomprensivo di Carsoli, non è mai cessato. Dal 9 marzo tutti sono stati attivi attraverso il registro elettronico ed hanno potuto iniziare questa esperienza nuova della didattica a distanza. Nel frattempo, era stata avviata l’iscrizione ad una piattaforma adeguata alle esigenze scolastiche e, già dal 16 marzo, tutto era funzionante.

Tutti – docenti, alunni e genitori – hanno visto le proprie vite rivoluzionate da questo nuovo modo di fare scuola: molti hanno dovuto “studiare” la piattaforma e le sue app. e hanno dovuto imparare che con un cellulare si può fare molto di più di ciò che credevano; in tanti hanno avuto difficoltà di ogni tipo. Alcuni non avevano proprio i mezzi necessari per “connettersi”, cosa che oggi forse si dà per scontata come una opportunità di tutti.

La Scuola, in questa situazione, si è messa a disposizione da subito e, nelle prime due settimane, sono stati centinaia i contatti con le famiglie per risolvere, con l’aiuto di insegnanti preparati a livello tecnologico, ogni sorta di problema. I docenti, dal loro canto, hanno fatto molta autoformazione e, attraverso webinar, tutorial e quant’altro, si sono preparati ad affrontare al meglio le esigenze del momento.

Ben presto la didattica a distanza ha cominciato a funzionare bene: gli alunni seguono video lezioni di quasi tutte le materie e, quando non hanno la video lezione, ricevono comunque informazioni, materiale aggiuntivo, esercizi, per poter lavorare quotidianamente.

Per loro è stato importantissimo poter avere – seppure chiusi dentro quattro mura – un impegno quotidiano fisso, dei compiti da svolgere, dei dubbi da chiarire telefonando ai propri amici di classe o scrivendo sulla classe virtuale e ponendo domande ai docenti, dei video da guardare perché consigliati da qualche insegnante, delle mappe che li aiutino a fare chiarezza.

Inoltre, prima delle festività pasquali, sono stati consegnati dal Dirigente Scolastico, dott.ssa Florenza Marano, e dalla prof.ssa Tiziana Morelli, referente tecnologico per la Scuola media, 16 dispositivi (per lo più PC) alle famiglie che ne avevano fatto richiesta, in modo tale da permettere a tutti di poter svolgere la didattica a distanza: si tratta di computer usati, già da parecchio in possesso della Scuola, ma ricontrollati e funzionanti; la Scuola, però, si è attivata per acquistarne degli altri per eventuali altre necessità.

Siamo orgogliosi, in questo momento così difficile, di poter constatare che l’Istituto Omnicomprensivo di Carsoli, rispetto ad altre realtà scolastiche, si è mosso con molta velocità e con estrema professionalità, non perdendo mai di vista il lato umano ed i bisogni di alunni e famiglie. Un ringraziamento speciale va ai docenti di ogni ordine e grado, che sanno stare accanto ai loro alunni non solo con gli insegnamenti scolastici, ma soprattutto con il cuore, ed un ringraziamento va alle famiglie, che hanno dimostrato grande senso di responsabilità ed una notevole capacità di collaborazione. Non è finita, ne serviranno ancora! E per molto tempo!

Il plauso più grande va ai bambini ed ai ragazzi che, in tutto questo, sono stati, sono e saranno, quelli che sicuramente ci rimettono di più, perché sono coloro che hanno più bisogno di stare con gli altri, di vedersi, di giocare a calcio o di danzare insieme: eppure, nonostante la loro giovane età e la poca esperienza del mondo, hanno capito e ci sono ogni giorno di esempio.”