Carsoli – Ecco uno spaccato di vita quotidiana, dove è racchiuso un patrimonio di saggezza, di storia e di cultura del territorio. Uno scatto spontaneo di un pomeriggio di primavera, dove vengono annunciati i primi tepori estivi. Ed ecco i testimoni della terza età, quella probabilmente migliore in cui la sommatoria delle vicissitudini della vita, nelle gioie e nei dolori, sfocia in una proverbiale esperienza. Nei loro racconti di vita c’è la storia della comunità, dei periodi difficili da cui con forza le generazioni che ci hanno preceduto sono riuscite a rialzarsi come gli eventi della guerra che stiamo ricordando in questi giorni con l’anniversario del 74° del bombardamento di Carsoli. Nello scatto da sinistra: Giorgio Giorgi imprenditore del commercio locale (era particolarmente apprezzata la attività di generi alimentari gestita insieme ai due fratelli Manlio e Peppino), Francesco Malatesta, (Checchetto per gli amici) cultore e saggista di storia locale ha anche scritto di suo pugno delle interessanti testimonianze della sua vita e della carseolanità, Mario Cipriani noto come Mariuccio, storico commerciante della omonima macelleria sita nella centralissima via Roma, poi Claudio Arcangeli, funzionario della Asl che prima di andare in quiescenza ebbe il coraggio di denunciare pubblicamente i disservizi della unità locale sanitaria con particolare riferimento agli angusti spazi di un appartamento adibito all’epoca a Distretto Sanitario. Diede l’impulso a trovare nuovi spazi (successivamente dislocati nell’attuale DSB con l’intervento del Comune di Carsoli), poi Alberto Marcangeli, (Occhiolino per gli amici) con la sua ormai proverbiale bici elettrica, dapprima commerciante di generi alimentari in via Roma e poi funzionario di banca a Tivoli. Un gruppo di testimoni della Carsoli che non c’è più, e probabilmente nei loro discorsi e nei loro ricordi c’è un patrimonio di informazioni, di notizie, di storie di vita vissuta che fanno ormai parte di un passato di cui dovremmo riscoprirne il giusto valore. Ecco con questo scatto che rendiamo pubblico, (pervenuto da una lettrice), vogliamo testimoniare la considerazione che è giusto avere per quanti, più grandi di noi hanno provveduto a mettere i tasselli sulla città che oggi tutti viviamo.