Carsoli – Queste epoche domiciliari forzate, sono occasione per spolverare un pò nel cassetto dei ricordi, quelli belli ed indelebili di un tempo ormai perduto. Alle nascite ospedaliere ritualizzate da una serie di incombenze pre e post parto, precedeva la nascita a domicilio. Una tra le ultime persone nate a Carsoli tra le mura domestiche è Sandra Di Paolo, classe 1971 e per opera della nota levatrice Igea Cavallo.
“Questa signora – così la ricorda il nipote Corrado De Santis – classe 1911 ha fatto nascere a Carsoli e dintorni la bellezza di 3000/4000 bambini tra il 1937/39 e il 1965/67, qualcuno anche da pensionata”.
Originaria dell’udinese, alla Cavallo (cosi veniva chiamata) le venne assegnata condotta di ostetrica proprio nel comune di Carsoli. La figura dell’ostetrica infatti era un pò assoggettata al medico condotto. I riferimenti erano: il farmacista (con l’occasione ricordiamo il compianto dottore Augusto Petrocchi), il medico (il dottore Raffaele Pagano parimenti compianto), l’ultracentenario vivente dottore Antonio Nusca ed il compianto dottore Luigino Mariani. Poi c’era lei “la levatrice”. Un punto di riferimento di non poco conto in tutto il comprensorio zonale. E fu proprio durante la seconda guerra mondiale che la levatrice perse un occhio durante i bombardamenti. Ma ciò non le impedì di continuare a far nascere tantissimi altri bambini.
Quando si recava per le nascite nelle frazioni, saliva a dorso di un mulo – così come racconta il nipote Corrado e con il dottor Pagano era una strettissima collaboratrice.
Proveniente dal Nord la levatrice però non esitava ad utilizzare una innovativa bicicletta, cosa vista con stupore da parte degli allora paesani piuttosto conservatori specialmente nel ruolo della donna vista come casalinga, infazzolettata e tutta casa e Chiesa. Igea Dominici era anche una amante del ballo e le piaceva particolarmente il “tango”.