Redazione – La guerra del ’43 mise in ginocchio la realtà di Carsoli, che fu interessata dai bombardamenti. La popolazione fu costretta a lasciare il paese rifugiandosi nei posti vicini per evitare di essere colpiti dalle bombe. Dopo la guerra il paese subì una fase lunga di stabilizzazione, accusando le ferite inferte dalla guerra. Solo dopo qualche anno, con l’aiuto di leggi speciali varate dal Governo, fu possibile ricorrere ai “mutui di guerra”, che consentirono la ricostruzione di abitazioni ed edifici demoliti. La ripresa iniziò già dagli anni 60, epoca in cui nel centro di Carsoli iniziò il periodo della ricostruzione. L’edilizia popolare fece la sua parte con numerose strutture, e piazza Marconi, centro nevralgico del paese fu l’emblema della rinascita dal periodo nero della guerra.
Da queste macerie, che rimasero tali per diversi anni, venne costruito il Nuovo Ufficio Postale, una struttura moderna di cui il paese poteva farsene un vanto. Cosicchè le vecchie Poste (situate nell’edificio Comunale) trovarono ampi spazi e nuova logistica nell’edificio all’uopo ricostruito. L’ingresso iniziale era in via Valeria, dalle scalette un pò antiestetiche che ospitano le sempiterne cassette postali ormai in disuso. Nella foto n. 1 si può osservare il Ponte sul fiume Turano che nella parte sinistra era delimitato da un piccolo muretto e solo alcuni anni dopo, venne trasformato in strada di accesso su via Roma. Il Palazzo Angelini (a sinistra) venne ricostruito nello stesso posto in cui era, ma cambiò ovviamente la tipologia di costruzione che seguì la moderna cortina. Nel piano terreno trovò spazio la nuova Farmacia Petrocchi, amplissimi locali trasferiti da Via Roma (vicino edicola), e proseguendo venne edificato l’imponente ed ancora moderno Palazzo Arcangeli, e per proseguire sul lato di Piazza Corradino il Palazzo Collacciani che fa angolo tra via Mario Galli e via Valeria, con ampi locali dedicati alla Scuola Guida di Giancarlo Serafini. Piazza Marconi dalla distruzione era ridiventato un vero cuore del paese, farmacia, posta, la Chiesa di Santa Vittoria, con gli storici negozi di alimentari (sor Vittorio De Angelis, dove ora è la gioielleria Il Capitello) e Alimentari di Federico De Luca (attuale Carrefour gestito sempre in continuità generazionale dalla famiglia). Sul lato destro di piazza Marconi si entrava dunque in via Mameli, dove c’era il distributore di benzina, con officina meccanica di Toto Arcangeli, ed infine lo storico bar Patacchino nel lato opposto del fiume, oggi Vevo Bar. Come si può osservare non vi era un marciapiede, ma non si correva certo il rischio di essere investiti in considerazione dello scarso traffico, e dei pochi veicoli in circolazione. La ricostruzione dunque aveva restituito al paese i riferimenti importanti, ed i primi palazzi moderni, contribuirono ad annunciare una trasformazione crescente che da paese proiettava al realtà di Carsoli verso una moderna ed industrializzata cittadina, quale seppe diventare in brevissimo tempo.
Nella piazza Marconi, altro storico scorcio ripreso dalla abitazione di Gino De Luca e che mostra un’altra attività storica di abbigliamento e Confezioni Lattanzio.