Carsoli – Si è concluso con una bella archiviazione il caso dei 9 ragazzi di Carsoli denunciati dai Carabinieri per schiamazzi notturni e disturbo alla quiete pubblica per “fatti” risalenti al 13 giugno 2015. Tutto avvenne poco dopo le ore 23,00 nei pressi di un noto locale pubblico sito nel centro di Carsoli nei pressi di Piazza Guglielmo Marconi. Dopo alcuni giorni venne pubblicata su un quotidiano cartaceo la notizia relativa alla denuncia con tanto di iniziali ed età degli allora trasgressori. L’accusa era quella di aver intonato stornelli spaccatimpani in dialetto in uscita dal locale di intrattenimento. Tale era la forza canora del gruppo che si rese necessario chiedere l’intervento della forza pubblica. Ma solo dopo alcuni giorni agli interessati dapprima venne comminata una sanzione amministrativa differenziata; alcuni hanno dovuto pagare circa 100 euro ed altri oltre 400. Ma oltre alla sanzione la vicenda approdò nei Tribunali con l’accusa per i ragazzi (tutti sui vent’anni) di disturbo alla quiete pubblica, reato del quale avrebbero poi dovuto rispondere in sede penale. Ed ora a distanza di oltre un anno è arrivato il dispositivo dal Tribunale di Avezzano a firma del Pubblico Ministero dr. Guido Cocco, il quale ha depositato la richiesta di archiviazione al Giudice per le indagini preliminari.
LE REAZIONI DEI RAGAZZI ALL’EPOCA DEI FATTI: Questo fu il commento degli interessati pubblicato nell’articolo del 27 giugno u.s. “Avevamo vinto un torneo di calciotto invernale – spiegano alcuni ragazzi interessati alla vicenda – e come premio c’era stato offerto il 13 giugno scorso presso V’Incanto un aperitivo cenato da parte della società sportiva. Verso le ore ventitre, siamo usciti dal locale e ci siamo trattenuti nelle vicinanze per festeggiare insieme. Ci è venuto spontaneo – proseguono nel racconto – di intonare la canzone della liggèra (quella che gli fa male la testa un iorno lavora e pe cento fa’ festa), e poco dopo è arrivata la forza pubblica. Non pensavamo che fosse per noi all’inizio in quanto l’ora non era eccessivamente tarda e poi non si stava facendo nulla di male se non divertirsi tra amici. Non eravamo ubriachi, semmai comprensibilmente allegri, come è normale che possa essere per la nostra età.”
Tutto è bene dunque ciò che finisce bene… e l’ultimo chiuda la porta!