Carsoli – Prosegue la celebrazione del triduo Pasquale, in tutte le realtà in orari diversi si svolge la Processione del Cristo Morto e della Madonna addolorata al seguito. A Carsoli nella Parrocchia di Santa Vittoria tutto prosegue come da antica tradizione. La funzione religiosa che precede la disposizione del corteo processionale è preceduta dal suggestivo canto del “Misere” in latino. Nonostante il tempo piovoso, la processione si è comunque svolta seppure in forma ridotta in un clima di grande partecipazione e raccoglimento. Al rientro in Chiesa, lo struggente canto dei “Sette Dolori” di Maria Addolorata. Parole antiche che entrano nel cuore ed evidenziano la immane sofferenza di una madre che piange il figlio. “Peno se ascolto e parlo, peno se giro il ciglio, e non vedendo il figlio mi è tutto fiele il cor” è questo uno dei passaggi più forti e significativi del dolore di Maria, che deve farci ancorpiù riflettere.
Per antichissima tradizione, il Venerdì Santo, non si celebra l’Eucaristia. I riti proposti dalla liturgia sono dominati dalla croce, la “cattedra dell’amore di Dio”, così come è stata ribattezzata da Papa Francesco. Al tramonto, per le strade di borghi e città, sfilano processioni, tanto arcaiche quanto belle, che ricordano la morte di Gesù. Tra queste spicca la Via Crucis, pio esercizio dove si ricostruisce e commemora il percorso compiuto da Cristo per raggiungere il Golgota. Fin dalle sue origini, la Chiesa di Gerusalemme manifesta la sua attenzione per quei luoghi, definiti santi. Alcuni reperti archeologici attestano l’esistenza di espressioni di un culto simile, nell’area cimiteriale dove era stato scavato il sepolcro di Gesù, già nel II secolo. Queste processioni, con i loro canti e il loro stretto legame con i luoghi della Passione, vengono ritenute da alcuni studiosi una forma primitiva della futura Via Crucis.