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Carsoli, si rinnova l’amicizia con la festa dei quarantenni Classe 1983, nel segno del ricordo e della convivialità

Carsoli – Tanta gioia e partecipazione per la “reunion” dei quarantenni di Carsoli. Tornati appositamente dalle rispettive città in cui vivono oggi, i giovani di Carsoli classe 1983 si sono ritrovati tutti sabato 23 settembre nel loro paese di origine con lo stesso spirito di quando erano ragazzi, riscoprendo insieme quei momenti in cui l’amicizia di un tempo si rinvigorisce con la maturità di uomini e donne ormai divenuti adulti.

Alle ore 18:00 tutti i partecipanti hanno assistito alla Santa Messa celebrata nella Chiesa di Santa Vittoria da don Roberto Cristofaro, e nell’occasione hanno ricordato Pamela Ciolli, loro coetanea originaria di Pereto, purtroppo scomparsa, a cui è stata dedicata una targa e consegnata alla sua cara mamma al termine della celebrazione.

L’atmosfera, dunque, è stata quella giusta, quella della festa ma anche del ricordo e della commemorazione, in un ritrovato spirito di condivisione e di amicizia, che ha emozionato tutti. I festeggiamenti sono proseguiti al Casale del Colonnello con musica e buon cibo, condito da tanti preziosi ricordi, come puzzle di vita che si sono ricomposti dopo tanto tempo.

Uno dei giovani della classe 1983, Sandro Proia, ha voluto dedicare un pensiero speciale a tutti i quarantenni di Carsoli, ripercorrendo le tappe più belle della loro gioventù:

 

“Quanti anni”

 

 

Quanti anni dall’ultimo schiaccia 5 in piazza del Comune con l’inconfondibile supertele..

Quanti anni dall’ultimo ballo a luci spente nelle feste nei garage..

Quanti anni dall’ultima sigaretta nascosti dietro la palestra..

Quanti anni dall’ultimo bacio chissà dove infilati nelle vie del paese e non solo…

Quanti anni dall’ultima partitella al campetto delle scuole medie..

Quanti anni dalle gite con l’oratorio o con la scuola..

Quanti anni dall’ultima litigata tra amici seguita dall’abbraccio più bello del mondo..

Quanti anni dalle chiacchierate al muretto delle scuole o sui gradini delle elementari..

Quanti anni abbiamo passato insieme cari Amici miei.

Anni in cui la semplicità veniva messa al primo posto, anni in cui le passeggiate, le chiacchierate ai giardinetti o alla via nova erano il nostro principale svago, anni in cui la bicicletta e dopo il motorino hanno riempito gli spazi nei nostri ormai lontani pomeriggi insieme..

Quarant’anni per dire che siamo ancora giovani, quarant’anni per ricordare qualcuno che non c’è più, quarant’anni per sentire già qualche acciacco di questa vita, quarant’anni per raccontare un tempo dedicato ad un matrimonio e alla famiglia, ad un compagno o una compagna, ad un dolore, quarant’anni per entusiasmarsi di una buona posizione o nell’aspettativa di una nuovo lavoro.

Quarant’anni per dirci che il tempo passa e noi, con le nostre gioie e i nostri dolori della vita siamo qui oggi per stringerci forte nella felicità come ai vecchi tempi, per ridere, per scherzare, per passare una bella serata insieme in convivialità e magari chissà per commuoverci tutti insieme.

La bellezza del conoscerci nella profonda amicizia che ci ha legato e che ci lega dalla nascita con alcuni di noi. Lo splendore che ci ha unito a quel tempo grazie alle nostre famiglie d’origine o più avanti nella condivisione grazie agli anni scolastici passati insieme..

Gli abbracci, le strette di mano o semplicemente quel tenero saluto che oggi ci rivolgiamo ancora a vicenda o che doniamo entrambi ai nostri piccoli.

Quanta meraviglia.

La piacevolezza di incontrarci regolarmente nelle strade di Carsoli o negli altri bellissimi borghi vicini o l’entusiasmo di rivedere qualcuno dopo tanti anni, l’amore che mai finirà nei nostri cuori e nei nostri occhi lucidi.

Siamo tutto questo e tanto altro, siamo la distanza ma anche la vicinanza, siamo il futuro ma anche il passato, siamo la gioia di tutti i giorni ma anche quella del sapere che chi è lontano non dimentica le sue origini, le sue radici, la sua terra e i suoi Amici.

Lo dobbiamo ai nostri genitori che hanno scelto questa terra, ai nostri nonni, ai nostri piccoli borghi uniti in un tenero e conviviale abbraccio d’amicizia, lo dobbiamo a noi, al nostro volerci bene e al nostro ricordo che mai finirà.

La vita ci ha donato a tutti una importantissima opportunità, quella di aver condiviso una parte delicatissima della nostra vita, “il tempo del crescere insieme”, del maturare e delle esperienze, quel tempo che oggi ci fa sentire a tutti Donne e Uomini..

Vi ringrazio, ringrazio chi ha avuto la stupenda idea di rivederci tutti insieme dopo tanti anni, al loro impegno per la realizzazione di questo evento, ringrazio chi oggi è qui presente e chi per qualsiasi impegno non lo è e ringrazio con la fede il ricordo e la presenza di chi dall’altro veglia e veglierà su di noi sempre.

Vi stringo forte e vi voglio un gran bene,

Evviva la “classe”.