L’Aquila. In Abruzzo il 41,11% delle abitazioni sono chiuse. A stabilirlo è stato uno studio di Openpolisi, sui dati Istat, che ha voluto mettere in evidenza lo stato patrimoniale della Nazione. Sono sempre di più le comunità a rischio spopolamento. Si tratta di paesi con pochi servizi che vengono lasciati per la città, ma anche la popolazione che sta via via diminuendo e l’emigrazione che continua a giocare una partita importante in Abruzzo. Su 914.518 abitazioni 538.554 sono regolarmente vissute, mentre 375.964 no.
L’Abruzzo è al quarto posto dopo Valle d’Aosta (56,73%), Molise (46,66%) e Calabria (44,54%). La provincia con il tasso maggiore di abitazioni vuote è quella dell’Aquila dove si trovano tra l’altro il maggior numero di comuni montani. Il 55,09% delle case nella provincia dell’Aquila sono vuote, più della metà. Il dato fa classificare la provincia abruzzese al terzo posto della classifica nazionale della abitazioni non occupate in modo permanente. Molte infatti sono le seconde case che vengono spesso abitate solo poche settimane l’anno o, nella peggiore delle ipotesi, mai.
Secondo i dati Istat il Comune con il tasso di abitazioni vuote più alte si trova proprio nella provincia dell’Aquila e specificatamente nella Marsica. A Cappadocia su 3.589 case censite soltanto 359 sono aperte. Ci sono poi i comuni a vocazione turistica come Tagliacozzo dove su 9.249 solo 2.946 vengono occupate stabilmente, mentre le altre 6.303 sono chiuse o aperte solo alcuni mesi, ma anche Ovindoli che conta 4.040 case e in 3.410 le porte la maggior parte dell’anno, o tutto, sono chiuse.
Nelle grandi città L’Aquila secondo i dati Istat conta 58.094 abitazioni e ancora 27.472 non sono occupate, Teramo su 28.831 ha solo 5.490 abitazioni chiuse, Pescara su 180.325 case censite ne ha 49.661 non abitate stabilmente mentre a Chieti ci sono 254.242 case di cui 97.609 non vengono abitate ogni giorno.