Carsoli – Sul caso del Bar “C’era una volta” situato in piazza della Libertà a Carsoli , interviene con una nota a chiarimento direttamente il primo cittadino Velia Nazzarro. “Mi spiace innanzitutto dover leggere mere ipotesi di vessazioni e persecuzione nei confronti di chicchessia. L’istituzione locale si ispira, da sempre allo sviluppo, alla crescita ed al sostegno alle varie iniziative nel comparto produttivo. Tutto ciò però deve rientrare nel limite di quanto prescrive la legge. Nel caso in fattispecie del Bar C’era una volta – afferma il Sindaco Nazzarro – è opportuno ripercorrere su linee sintetiche quelli che sono i fatti accaduti nel corso del 2017 supportati da atti e documenti che sono a disposizione di tutti con la massima trasparenza.
“In data 9 gennaio 2017 la società L’Aurora2017 – spiega il Sindaco – ebbe a presentare istanza di concessione relativamente ad una porzione di area di proprietà comunale della superficie di mq 10 lato giardini pubblici in adiacenza all’immobile di proprietà della stessa con lo scopo di posizionarvi un servizio igienico. Proprio per venire incontro a tale richiesta l’amministrazione ebbe a predisporre e quindi a far approvare dal Consiglio Comunale del 26 Aprile 2017 delibera n. 17 la concessione della succitata area purchè tale servizio igienico venisse messo alla pubblica fruibilità. Nella delibera consiliare stessa era previsto che la concessione pur se approvata dal Consiglio avrebbe dovuto seguire formale atto notarile preceduto dal titolo edilizio così come prescritto dalla legge. La struttura venne realizzata e posta in opera in assenza dei succitati passaggi (atto notarile e titolo edilizio), con un incremento di superficie rispetto a quanto richiesto e concesso dalla delibera consiliare, e con una suddivisione interna differente: soltanto 4 metri quadri vennero destinati a bagno pubblico mentre la parte rimanente venne destinata ad esigenze private dell’attività stessa.
Quanto sopra venne verificato da sopralluoghi predisposti da parte del responsabile del Servizio Urbanistico ing. Quinto D’Andrea e Polizia Locale nel corso dei quali sono state rilevate anche difformità tra le Scie presentate e lo stato dei luoghi oltre alla assenza di alcune autorizzazioni di enti sovracomunali preposti.
Relativamente poi alla struttura esterna ubicata sempre su proprietà comunale il responsabile del Servizio ing. Quinto D’Andrea ebbe a contestare in data 06 luglio 2017 all’amministratore unico della società L’aurora2017 l’occupazione abusiva di suolo pubblico con prescrizione di rimozione del dehors. Nella relazione in data ottobre 2017, lo stesso responsabile D’Andrea evidenziava l’assenza del titolo edilizio per l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione.
Lo stesso responsabile ing. Quinto D’Andrea ebbe a verificare che il suddetto dehors (veranda esterna) era stato trasformato in un vero e proprio ampliamento del locale commerciale perdendo così le caratteristiche di elemento accessorio facilmente rimovibile così come risultante dall’atto n. 8066 del 15.09.2017 con cui lo stesso ebbe a relazionarne tutti i consiglieri comunali in carica. Inoltre, sempre secondo quanto evidenziato dagli atti, non era stata acquisito dalla Soc. L’Aurora il parere della Soprintendenza reso necessario dal vincolo paesaggistico ricadente nella zona interessata.
Non essendo intervenuto alcun atto conseguente rispetto a tali indicazioni , con specifiche ordinanze il responsabile del servizio Urbanistico Quinto D’Andrea, ebbe ad intimare ai proprietari la demolizione dei lavori eseguiti in difformità e senza titolo autorizzativo all’interno del dehors stesso, nonché la rimozione delle opere esterne ricadenti su suolo comunale non autorizzate. Provvedimenti impugnati davanti al Tar Abruzzo dalla società L’Aurora2017 ed in corso di definizione.
Nel contempo, è intervenuta la Procura di Avezzano la quale con provvedimento autonomo dell’ottobre 2017 ha disposto il sequestro preventivo della struttura esterna (dehors) a causa di una presunta occupazione abusiva del suolo pubblico.
Va parimenti evidenziato da un esame della documentazione in atti che nel luglio scorso il responsabile del servizio Urbanistico ing. D’Andrea alla richiesta di permesso di costruire in sanatoria aveva espresso parere favorevole con richiesta però di modifiche ed integrazioni nei termini di 90 giorni. Alla scadenza di tale termine come si legge in atti, a causa del mancato riscontro degli interventri prescritti dal Responsabile, seguirono gli atti concludenti di cui sopra.
Nel merito della pratica commerciale, risulta in atti che l’ufficio Urbanistico ebbe a richiedere specifica documentazione come prescritto dalle vigenti leggi. Anche tale richiesta, secondo quanto evidenziato da relazione del Responsabile, non ebbe alcun riscontro di presentazioni nei termini, nei tempi e nei contenuti indicati.
A seguito di ciò venne inviato a firma del responsabile D’Andrea un divieto di prosecuzione dell’attività, non ottemperato. Conseguentemente a ciò il 21 novembre 2017 lo stesso ufficio ebbe a notificare l’Ordinanza di chiusura della succitata attività. La stessa società avverso a tale provvedimento risulta aver presentato ricorso presso il Tar Abruzzo, con richiesta di provvedimento sospensivo relativamente all’ordinanza di chiusura. Il Tribunale amministrativo con atto del 21 dicembre 2017 ha disposto il rigetto della domanda presentata dalla società L’Aurora, disponendo altresì l’esecuzione amministrativa dell’atto.
Pertanto avendo il Tar respinto la richiesta di sospensione dell’ordinanza di chiusura notificata dal Responsabile del Servizio, la stessa è tornata eseguibile.
Quanto sopra viene comunicato in risposta all’articolo da voi pubblicato in data 27 dicembre u.s., inoltre evidenzio la totale disponibilità nel fornire a tutti accesso alla copiosa documentazione relativamente a questa vicenda. Ciò al fine di fornire ogni elemento utile per la conoscenza obiettiva dei fatti. Il Sindaco di Carsoli Velia Nazzarro”