Collalto Sabino – Uno degli aspetti che caratterizza questo bellissimo borgo in provincia di Rieti e confinante con il territorio del Comune di Carsoli, è il castello Baronale che domina sull’abitato e sulle valli circostanti. Il castello apparteneva ad una nobile famiglia italiana, i Rinaldi, e dopo molti interventi di restauro, nel 1993 è tornato ad antichi fasti.
Il Castello è stato protagonista di molte fasi storiche attraverso floridi periodi fino ad un’epoca tumultuosa quando, Napoleone Buonaparte invase l’Italia e lo depredò.
Il Castello rimase nelle mani della famiglia Barberini fino a quando una famiglia Italiana, i Rinaldi, presero possesso del maniero e attivarono degli imponenti interventi di restauro che portarono nel 1993 a nuova vita la struttura scongiurandone la totale decadenza.
La storia conosciuta del borgo ha inizio intorno al 900 d.C., quando su questo alto colle (l’origine del toponimo è quindi ovvia) vennero a raccogliersi gli abitanti del territorio circostante. Così avvenne – nella stessa epoca – in moltissime aree dell’Italia Centrale, per la necessità di difendersi dalle continue scorrerie dei Saraceni (e, forse, non solo di questi). Nei luoghi alti sorsero parecchi villaggi fortificati e, tra questi, anche Collalto che poco dopo, sempre nel X secolo, assurse a ‘Castaldato’ (struttura di controllo territoriale tipica delle amministrazioni Longobarde).
La prima opera di difesa sembra sia stata una torre d’avvistamento in legno – poi sostituita da una in muratura – mentre solo dopo il mille fu realizzata una vera e propria cerchia muraria fortificata con torrioni, di cui il borgo conserva ancora traccia.
Da quest’epoca in poi Collalto appartenne alla potente abbazia di Farfa (come gran parte di questi luoghi della Sabina) per essere poi concessa agli abruzzesi Conti dei Marsi. Nel 1297 l’Imperatore Carlo d’Angiò (ormai padrone di questa propaggine del Regno di Napoli in Abruzzo) lasciò Collalto al Papa (ciò probabilmente per opportunità politica perché a questo gesto di amicizia verso il Pontefice fece subito seguire un rafforzamento dei confini verso lo Stato della Chiesa, potenziando le difese delle vicine Cittareale e Cittaducale).
La Baronia di Collalto (costituita nel 1335) dominava un vasto territorio e molti paesi della Valle del Turano. Dallo Stato della Chiesa, nel 1499 (su imposizione di Federico d’Aragona) Collalto passò ai Savelli, per poi finire nelle mani degli Strozzi, poi dei Soderini e quindi dei Barberini (che tennero il Castello fino al 1858); dopo vari altri passaggi (tra famiglie nobili e non) oggi è comunque in proprietà di privati.
Non ci sono documenti a testimoniare la precisa data di realizzazione del Castello nelle forme attuali; i lavori principali comunque si compirono tra il ‘300 ed il ‘400, almeno per i due nuclei fondamentali (costruiti sicuramente in epoche diverse); una ulteriore notevole ristrutturazione si ebbe da parte dei Soderini (nel ‘500) per adattarne le difese alla nuova arma del secolo (l’artiglieria). In vari periodi successivi (anche nel secolo scorso) ci furono altri interventi, non da tutti pienamente apprezzati.
Collalto Sabino ha conservato quasi intatta l’intessitura medioevale ed un pizzico di atmosfera dei secoli passati; immerso nel verde dei boschi circostanti esso è un apprezzato luogo di villeggiatura montana. Poco fuori dell’abitato si trova il Convento di Santa Maria, antica pieve con interessanti testimonianze cinquecentesche. Collalto Sabino è classificato come uno dei borghi più belli d’Italia.