Cerimonia caduti a Carsoli, la minoranza scrive lettera aperta al sindaco
Il gruppo "Unione Civica per Carsoli" punta il dito sulla Festa della Repubblica e sulla cerimonia per la nuova collocazione del monumento ai caduti in piazza Marconi: "valori democratici e doveri istituzionali dimenticati"
Carsoli – Dal Gruppo di minoranza “Unione Civica per Carsoli” riceviamo ed integralmente pubblichiamo la seguente nota stampa:
“Pur riconoscendo l’attualità e l’importanza dei social, degli sms e delle telefonate, che in ogni caso non abbiamo ricevuto, riteniamo che i canali di comunicazione istituzionale debbano sempre mantenere una correttezza anche formale nelle interlocuzioni e nei rapporti tra Sindaco, amministrazione, consiglieri ed altre istituzioni esterne.
Ed allora, al di là dello scambio che ha più sapore personale sui social, riteniamo di rivolgere al Sindaco questa lettera portandola a conoscenza della cittadinanza, per precisare ed osservare:
la cerimonia svoltasi il 2 giugno, con corteo e clamore propagandistico che un pò l’ha svilita, non è stata la rituale deposizione che ogni anno si tiene in omaggio dei caduti militari e civili di guerra, ma è stata la celebrazione della nuova collocazione del monumento ai caduti e quindi non un evento di routine, né riservato agli amici.
Si è trattato quindi di una cerimonia storica che, al di là della condivisione sulla localizzazione del monumento, aveva pur sempre un valore, ripetiamo, storico e quindi non poteva non coinvolgere ed in modo ufficiale con apposita convocazione in loco dell’intero consiglio comunale.
Questo non sarebbe stato solo un bel segnale, in realtà sarebbe stata semplicemente la normalità, tanto più che si era lì per celebrare i valori posti alla base della democrazia, valori che dovrebbero unire non dividere, ma che a quanto pare sono stati dimenticati.
E’ bene chiarirsi su un punto fondamentale: il Sindaco, il Vice Sindaco e gli assessori non sono un gruppo ristretto né un’associazione delegata ad amministrare in nome e per conto proprio e dei propri supporters. Essi rappresentano l’intero comune ed hanno il sacrosanto dovere, cosa che fin qui non è avvenuta, di spogliarsi delle casacche, degli interessi di parte, dei rancori, della spocchia di chi vuole far pesare la vittoria elettorale, sia pure molto risicata, ma essi debbono avere la dignità di saper svolgere il ruolo istituzionale super partes impegnandosi a rappresentare tutti, anche la metà degli elettori che ha espresso il voto per la lista che noi rappresentiamo e che ci ha eletti in minoranza.
Più che ai principi propri della nostra democrazia, ai valori democratici, tra i quali il rispetto istituzionale è un caposaldo imprescindibile, viene ancora una volta da pensare ai metodi del dittatore turco Erdogan, il quale in occasione di una visita ufficiale da parte dell’ex premier belga Charles Michel e della presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, ha riservato al primo il posto accanto a sé lasciando la seconda senza sedia, umiliandola e relegandola su un divanetto laterale, ben distanziata.
Eppure abbiamo dato ampia dimostrazione di volerci spogliare dell’interesse politico di parte, mostrando atteggiamenti collaborativi e del tutto slegati da interessi e logiche estranee all’esclusivo bene del nostro paese. A fronte di tale senso di responsabilità si continua ad interpretare la gestione della “cosa” pubblica come la gestione della “cosa” di una parte del paese, giungendo anche (sempre sui social) ad atteggiamenti insolenti e gravemente offensivi nei nostri confronti, alla sistematica dura contestazione, quasi repressione, di qualsiasi forma di critica o di dissenso, oppure alla sistematica mancanza di risposte alle istanze della minoranza.
Non abbiamo ancora dimenticato, la violenta aggressione verbale, quasi fisica, ad un nostro rappresentante durante un recente Consiglio.
Chiudiamo quindi questa lettera aperta con il forte invito alla maggioranza a sforzarsi ad interpretare il giusto ruolo di amministratori di Carsoli e frazioni e non solo di cortigiani del Sindaco e di gruppo di potere, traendo spunto proprio dai principi sanciti in quella Costituzione che hanno recentemente consegnato ai diciottenni.”
Il Gruppo Consiliare di minoranza