La Cisl Medici Lazio ha chiesto all’Assessore alla Sanità della Regione Lazio l’immediata attivazione della trattativa regionale per l’Accordo Integrativo Regionale con i medici specialisti ambulatoriali, i veterinari e le altre professionalità sanitarie (biologi, chimici e psicologi) convenzionati.
Alle Regioni infatti spetta il compito di definire gli atti di programmazione volti a istituire le nuove forme organizzative (AFT – Aggregazione Funzionale Territoriale e UCCP – Unità Complessa di Cure Primarie)”. L’attuazione delle AFT e delle UCCP deve avvenire a seguito di accordi integrativi regionali da perfezionarsi entro dodici mesi decorrenti dalla definizione degli atti di programmazione.
“Le AFT – ricorda la Cisl Medici Lazio nel comunicato – sono forme organizzative mono-professionali che perseguono obiettivi di salute e di attività definiti dall’Azienda, secondo un modello-tipo coerente con i contenuti dell’ACN e definito dalla Regione, tenuto conto della consistenza dell’offerta specialistica esistente nelle varie specialità e della potenziale domanda”.
La AFT contribuisce a garantire l’assistenza attraverso la collaborazione con le AFT della medicina generale e della pediatria di libera scelta e con le UCCP del Distretto”.
“La UCCP invece – prosegue il comunicato – rappresenta la forma organizzativa complessa che opera in forma integrata all’interno di strutture e/o presidi individuati dalla Regione, con una sede di riferimento ed eventuali altre sedi dislocate nel territorio. Essa persegue obiettivi di salute e di attività definiti dall’Azienda Sanitaria, secondo un modello-tipo coerente con i contenuti dell’ACN e definito dalla Regione. Opera, inoltre, in continuità̀ assistenziale con le AFT, rispondendo, grazie alla composizione multi-professionale, ai bisogni di salute complessi”.
“Si tratta dunque di modelli oggi ancor più necessari a fronte della pandemia in atto”, conclude il comunicato della Cisl Medici Lazio.