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Coen Tirelli (Anaao Lazio): il nuovo cup, ostacolo alla ripresa delle prestazioni ambulatoriali

"Situazione a settembre sarà esplosiva, denunceremo la Regione se non ci riceve"

Roma – “Non c’è un problema nei servizi, in senso assoluto, piuttosto c’è un vero ostacolo alla ripresa delle prestazioni ambulatoriali perché hanno cambiato il sistema di prenotazione Cup. La Regione ha dato la gestione del Cup a una nuova ditta e le prenotazioni non vengono fatte per l’intramoenia. Come Anaao stiamo pensando di chiedere dei danni, perché i medici in questo modo non possono lavorare: gli appuntamenti di ambulatorio saltati non vengono recuperati e non parliamo solo di follow up ma anche di primi appuntamenti per eventuali diagnosi. Se entro pochi giorni non ci ricevono dalla Regione, come Anaao abbiamo chiesto un appuntamento urgente, andremo dal giudice e chiederemo un articolo 28 per comportamento anti-sindacale”. Ad annunciarlo alla Dire è Guido Coen Tirelli, segretario dell’Anaao Lazio.

A questa situazione si aggiungono anche altre problematiche, spiega ancora Coen Tirelli: “Ci sono difficoltà legate al personale ospedaliero che deve andare in ferie, perché da un anno questi sanitari non vanno in vacanza, non si riposano. Il Covid ha rallentato tanto le visite, ma le attività in regime ospedaliero pubblico nella regione Lazio sono riprese quasi tutte, eccetto negli hub dove fanno le vaccinazioni. Anche lì però c’è una certa turnistica, quindi c’è un po’ di rallentamento, ma tutto funziona” tiene a precisare.

“Purtroppo i dati sulle prestazioni mancate non li abbiamo, la Regione Lazio li tiene per sé, ma il tema delle prestazioni ambulatoriali intramoenia non prenotabili incide su tutta la linea- spiega ancora Coen Tirelli alla Dire- Chiunque viene in ospedale deve pagare la visita al Cup, dopo essersi registrato. Devono passare tutti alla stessa cassa, anche i non esenti, e questo crea file notevoli. C’è stata persino una signora che si è sentita male perché le casse del Cup negli ospedali possono essere distanti anche chilometri se la struttura è molto vasta. Negli anni avevamo trovato la soluzione di collocare il punto amministrativo, e quindi la cassa, a ridosso degli ambulatori, così i pazienti potevano restare nello stesso edificio senza spostarsi, ma ora con la nuova gestione del Cup è cambiato tutto. Mi sembra un passo indietro, un ritorno alla burocrazia”.

Quale soluzione? “Basterebbe agire sull’aspetto digitale di cui tanto parliamo in questi anni- conclude il segretario Anaao Lazio- prendere la tessera sanitaria, registrarla presso il punto amministrativo dell’ambulatorio, pagare con moneta elettronica così rimane tutto tracciato. Noi questo lo chiediamo da anni, i professionisti ci sono per recuperare le visite, siamo disposti a dare una mano alla Regione, anche perché se continuano così, a settembre la situazione esploderà”. (www.dire.it)