Colleferro ricorda l’Olocausto con un concerto in streaming e un’installazione dell’artista Diego Stella
Colleferro – Anche quest’anno l’Amministrazione Comunale, in collaborazione con l’Anpi di Colleferro, celebra la “Giornata della Memoria”, con un breve concerto del maestro Stefano Spallotta che si terrà oggi alle ore 17.00 nell’Aula Consiliare e sarà trasmesso in streaming sul canale youtube del comune.
Il link sarà pubblicato sulla pagina del comune prima dell’inizio della cerimonia.
Inoltre nel corso della giornata sarà possibile visionare un’istallazione dedicata alle vittime dell’Olocausto, ad opera dell’artista colleferrino Diego Stella, collocata per l’occasione in Piazza Italia.
L’OPERA DI DIEGO STELLA
Una commovente installazione dal titolo “Ero solo un bambino”. «Al centro della piazza – come spiega la critica d’arte Cristina Corbò – troneggia una grande ruspa, cuore dell’installazione e perno dell’intera metafora inscenata dall’artista. Rimandando all’azione scavatrice della macchina, la ruspa, pur se immobile, genera nello spettatore quel rumore di terra e sassi rivoltati. La macchina, sotto l’attenta guida dell’uomo, viene manovrata abilmente con lo scopo di modificare il paesaggio creando vuoti da poter riempire, ma come rimarca Stella, può permettere esasperandone la potenza di raggiungere anche profondità inconsapevolmente calpestate e dimenticate.
Ma nella rispettosa discrezione che è solita accompagnare il ricordo della tragedia, che vide morire 6 milioni di ebrei durante l’Olocausto, nell’opera di Diego Stella disturbano non poco quel manichino di bambino e il piccolo pigiama a righe che spunta brutalmente, sporco e consunto, dal cumulo di terra sotto il braccio della ruspa scavatrice.
E turba ulteriormente quella scritta “ero solo un bambino”. L’artista invita non solo a ricordare la storia, a mantenere attiva la memoria, ma costringe lo spettatore a soffermarsi su un particolare, la tragedia di circa un milione e mezzo di morti infantili. Un milione e mezzo di vite spezzate, di sogni incompiuti e di piccole anime che, come ha delicatamente rappresentato l’artista, hanno abbandonato i loro corpi fragili troppo presto e si sono incamminate verso il silenzioso mistero della pace eterna.
Nell’abisso della malvagità, Diego Stella tende una mano verso la salvezza; in quel pozzo buio a permettere la risalita verso la superficie lascia cadere un filo rosso, sottilissimo ma indistruttibile: la speranza».
L’opera di Diego stella è, insomma, un’esortazione al coraggio, al risveglio e alla fiducia. E, come dice l’artista, “scavando nella memoria si può costruire un futuro migliore”.